«Ma i rischi sono limitati»
Il punto di partenza: un mercato del pesce
1 Che cosa sappiamo del nuovo virus che ha causato le polmoniti a Wuhan?
Appartiene alla famiglia dei coronavirus che possono causare sintomi respiratori a volte anche gravi. Non è più misterioso: si chiama 2019-ncov. È simile al virus della Sars (sindrome respiratoria acuta grave), che tra il 2002 e 2003 seminò 8 mila contagi e 775 morti, e della Mers (sindrome respiratoria medio orientale) che dal 2012 al 2019 ha contato 2.500 casi e 858 morti, in prevalenza nella penisola arabica. I coronavirus sono così chiamati per la forma a coroncina, colpiscono uomini e animali. Vengono veicolati all’uomo da ospiti intermedi che per la Mers sono stati i cammelli, per la Sars forse lo zibetto. Finora il 2019n-cov è stato associato a circa 200 casi confermati e 3 morti. Le autorità cinesi affermano che «non è possibile escludere del tutto la trasmissione interumana» visto che si sono verificate infezioni all’interno di una stessa famiglia ma tutte avevano frequentato il mercato del pesce.
2 Come ha avuto origine il focolaio?
Il punto di partenza è stato identificato nel mercato del pesce e di altri animali vivi di Wuhan, il primo paziente è stato segnalato all’organizzazione mondiale della Sanità il 31 dicembre. Il 9 gennaio il laboratorio della stessa città cinese, di livello 4 per sicurezza biologica, ha pubblicato parte della sequenza genomica.
3 L’italia è in pericolo?
Secondo il centro di controllo per le malattie infettive europeo (Ecdc), il rischio di importazione e diffusione del nuovo virus in Europa e Italia è estremamente limitato. La stessa agenzia però ricorda che è imminente la celebrazione del Nuovo Capodanno Cinese e aumenteranno gli spostamenti di viaggiatori all’interno della Cina e verso l’europa. Gli Stati Uniti sono partiti con screening a tappeto sui passeggeri in arrivo da quella zona. Come previsto dal regolamento sanitario internazionale, all’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura gestita dagli uffici di sanità aerea che prevede il monitoraggio di eventuali passeggeri con sintomi sospetti in arrivo col volo diretto Wuhan-roma della China Southern Airline, trisettimanale, e con i voli indiretti di altre compagnie. L’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani è pronto a tutte le procedure per eventuali emergenze compresi diagnosi e isolamento dei pazienti nello speciale reparto già utilizzato per pazienti con virus Ebola.
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Quali sono i sintomi della malattia?
Sono sintomi respiratori quindi febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, grave affaticamento polmonare. Bisogna prendere in considerazione la possibilità del contagio solo se sono stati effettuati viaggi in Cina. La malattia si cura come i gravi casi di influenza con terapie di supporto, ma al contrario dell’influenza non ci sono farmaci né vaccini specifici. Il ministero della Salute ha pubblicato sul sito www.sanita.it tutte le informazioni.
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Prendere l’aereo è un rischio?
Il rischio di contagio in aereo è al momento considerato molto limitato. Se venisse individuato un passeggero con sintomi respiratori, prendendo come riferimento la Sars viene raccomandato alle autorità sanitarie di rintracciare i vicini di posto della sua fila, delle due anteriori e delle due posteriori. Il ministero della Salute italiano raccomanda «di posticipare i viaggi non necessari in Cina. A chi dovesse avere la necessità di farlo per recarsi a Wuhan si consiglia di effettuare il vaccino antinfluenzale almeno due settimane prima della partenza». Evitare i mercati di animali e osservare tutte le misure di igiene personale a cominciare dal frequente lavaggio delle mani.
(Ha risposto per il Corriere Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani).
Nei giorni della Sars, l’epidemia fu insabbiata. Non deve più succedere. La Cina ha fatto grandi passi avanti in termini di salute pubblica, ma anche di trasparenza da un editoriale sul giornale di Stato Global Times