Corriere della Sera

Matteo fa appello alla base «Digiuno di solidariet­à Io difeso da mille avvocati»

Il leader leghista: pronto al carcere, Conte e Di Maio in tribunale

- dal nostro inviato Marco Cremonesi

La voce è quasi finita («La sto lasciando sulla via Emilia»), dice di essere stanco («Sun strac», in milanese), eppure Matteo Salvini è più che soddisfatt­o. Soprattutt­o, nel giorno in cui la Giunta delle immunità vota per mandarlo a processo proprio grazie ai voto dei suoi senatori, il leader della Lega è «pronto a tutto». A «portare in tribunale Giuseppe Conte e Luigi Di Maio». A farsi difendere «da cinquecent­o o mille avvocati». Persino a «una giornata di digiuno».

È vero: nella surreale vicenda della nave Gregoretti, la sua linea è probabilme­nte stata ondivaga. All’inizio aveva infatti inviato alla Giunta per le immunità ampia documentaz­ione per dire non soltanto che non c’era reato nell’aver bloccato lo sbarco dei migranti nel porto di Augusta. Ma soprattutt­o, che il governo non era affatto all’oscuro di quanto lui stesse facendo da ministro dell’interno. Poi, però, ha cambiato idea. E sul palco di Maranello aveva lanciato la nuova linea: «Processate­mi. Ma fatelo in un tribunale grande, perché sarà un processo alla maggioranz­a degli italiani». Salvini ha cambiato idea per il motivo semplice semplice che lui stesso in questi giorni ha ripetuto a chi glielo chiedeva: «Tanto con il voto in Aula mi avrebbero spedito a processo lo stesso». Il 17 febbraio, infatti, sarà l’aula di Palazzo Madama a dover decidere se confermare o meno il responso della Giunta.

Il cambio di linea lo spiega lui stesso: «Sono testone, sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali che mi sconsiglia­vano perché in un processo sai quando ci entri ma non sai quando ci esci». Insomma: «Sono stufo di passare le mie giornate rispondend­o su processi e cavilli. Se mi condannano, mi condannano. Se mi assolvono, partita chiusa».

Il leader leghista prende la parola poco dopo il via libera al suo processo. Nei giorni scorsi non ha perso occasione di ripetere che nell’aula del suo futuro processo ci saranno anche gli italiani. Ma nessuno lo aveva preso alla lettera e nessuno pensava che questo coinvolges­se anche gli avvocati. E invece, Salvini — che conta «di essere assolto» — prima ringrazia «la costituzio­nalista Ginevra Ferroni e il dottor Carlo Nordio», poi spiega che sarà aperto «un indirizzo email per tutti gli avvocati italiani che vorranno partecipar­e alla difesa». Questo perché «siccome sarà la prima volta che ci sarà un processo a un ministro per motivi ideali e non economici, magari ci sarà una difesa collettiva con cinquecent­o o mille avvocati che si metteranno a disposizio­ne».

Non solo. Salvini spiega che da oggi c’è chi «comincerà un digiuno di solidariet­à e di protesta». Lo inizierà anche lui: «È dura, dovrò evitare tortellini e lasagne. Ma farà bene anche a me». Da ieri, infatti, è online il sito digiunoper­salvini.it. In cui si spiega: «Caso Gregoretti, Matteo Salvini rischia la galera per aver difeso la Patria! Io sto con lui e digiunerò per un giorno in segno di solidariet­à». Seguono i nomi (non i cognomi) di coloro che hanno aderito. Per farlo è necessario riempire un questionar­io abbastanza dettagliat­o con tanto di numero di cellulare.

Al di là e prima del processo, ci sono le elezioni in Emilia-romagna. E a chi gli chiede se prevede di andare presto a Palazzo Chigi, Salvini spiega: «Lo ha detto anche Graziano Delrio sul Corriere. È chiaro che per il Partito democratic­o perdere qui è perdere in casa, è come se la Lega perdesse in Veneto. Mi concentro sul Pd perché io vi dico che i Cinque Stelle non andranno oltre il 5 o il 6 per cento. Sia in Emila-romagna che in Calabria». E in «Emilia si vince. Ma non fatemi dare i numeri».

Resta da capire se ci sarà un finale di campagna del centrodest­ra. Di certo, Giorgia Meloni ha proposto al leader leghista un’iniziativa comune per venerdì. Ma una risposta ancora non c’è stata. Da segnalare, due novità nel variegato guardaroba del leader leghista, che da ieri include due nuovi capi. Un cappellino in maglia con la scritta Goro e il giubbotto del locale Consorzio dei pescatori di vongole.

L’iniziativa comune Meloni gli ha proposto un finale di campagna comune per venerdì Non ha avuto risposta

 ?? (Lapresse) ?? Ferrara
Il leader della Lega Matteo Salvini, 46 anni, ieri durante una delle tappe della campagna elettorale in Emiliaroma­gna: a bordo di un pescherecc­io alla foce del Po, nei pressi del Lido degli Estensi, per la pesca delle vongole
(Lapresse) Ferrara Il leader della Lega Matteo Salvini, 46 anni, ieri durante una delle tappe della campagna elettorale in Emiliaroma­gna: a bordo di un pescherecc­io alla foce del Po, nei pressi del Lido degli Estensi, per la pesca delle vongole

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy