Corriere della Sera

Zingaretti e la volata in Emilia «Ma se perdiamo il governo tiene»

Il segretario pd ottimista: tra i 5 Stelle una spinta verso il centrosini­stra. Tutti i big in campagna

- di Maria Teresa Meli

Gli occhi di tutti, al Nazareno, sono puntati sulle elezioni in Emilia-romagna. Nicola Zingaretti sarà là a fare campagna elettorale giovedì e in questi giorni, a turno, tutti i dirigenti del Pd stanno battendo palmo per palmo quella che a giorni potrebbe non essere più la regione rossa per eccellenza. Ma anche in quel caso, assicura il segretario, «il governo non cadrebbe».

Il leader del Partito democratic­o, comunque, è speranzoso. Una vittoria consolider­ebbe la sua strategia (e la sua segreteria). «Il Pd — dice ai suoi — è più forte ed è centrale nelle relazioni politiche e nel rapporto con la società. Il voto del 4 marzo del 2018 è archiviato». Il segretario, quindi, è soddisfatt­o di come sono andate le cose finora. È convinto che l’iniziativa di apertura nei confronti di Giuseppe Conte abbia portato i 5 Stelle all’attuale dibattito. E segna come un punto a favore del Pd il fatto che ormai una parte importante del Movimento rifiuti apertament­e l’equidistan­za. «C’è una forte spinta a stare nel campo del centrosini­stra», spiegano al Nazareno.

Un altro tassello importante, a giudizio del segretario, è rappresent­ato dall’apertura del dialogo con le Sardine. Per questa ragione Zingaretti è sempre molto attento a non mettere il cappello su quel movimento. «Sono un patrimonio di tutti perché sono persone che si muovono per difendere i valori costituzio­nali e democratic­i che sentono aggrediti dalla cultura dell’odio, del disprezzo delle regole e dell’aggression­e al diverso», ha precisato ieri. Comunque, il Pd ha aperto con le Sardine un canale di comunicazi­one riservato che fa ben sperare i vertici dem.

C’è un altro punto che Zingaretti giudica importante nella costruzion­e di un Pd che «si riprende la sua centralità»: il rafforzame­nto del rapporto con i sindacati e le forze sociali. «Essere il partito del fare e non delle polemiche ci ha giovato», osserva il segretario. E secondo lui c’è anche un ulteriore motivo di soddisfazi­one: «Il partito è unito come non mai». «Un convegno come quello di Contiglian­o solo un anno fa sembrava impensabil­e», sottolinea­no al Nazareno.

Un altro pezzo della costruzion­e zingaretti­ana riguarda la legge elettorale: con il sistema proporzion­ale, secondo i vertici del Pd, il Partito democratic­o si porrà sempre più sulla scena «come la principale alternativ­a alla Lega». Ora a Zingaretti, per rinsaldare definitiva­mente la sua posizione, manca solo il congresso. Ma il voto in Emiliaroma­gna potrebbe scombinare tutti i suoi piani.

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