Corteo a Richmond Alta tensione per gli «infiltrati» neonazi e suprematisti
Raduno contro un progetto di legge che limita l’uso delle armi
I dati
● Il 30% degli americani adulti dice di possedere un’arma da fuoco, un ulteriore 11% vive con qualcuno che la possiede
● Sei americani su dieci — secondo una ricerca del Pew Research Center — vorrebbe leggi più restrittive sul possesso di armi
● Tra gli elettori repubblicani solo il 31% vorrebbe un giro di vite; tra i democratici la percentuale è dell’86%
● I morti per colpi d’arma da fuoco sono stabilmente in crescita negli Stati Uniti dal 2000 ad oggi. L’ultimo dato annuale disponibile (2017) ne conta 39.800
WASHINGTON Allarme e sinistri presagi. Ma, stando agli ultimi aggiornamenti nella nottata italiana, la manifestazione di Richmond «pro armi» si è conclusa senza incidenti. Fin dalle 8 di ieri mattina, migliaia di persone sono arrivate nella capitale della Virginia da ogni parte dell’america. Hanno viaggiato nella notte, in macchina e sugli autobus. Molti di loro portandosi la colazione al sacco e pistole, fucili automatici, elmetti, giubbotti anti proiettili. Verso mezzogiorno, secondo le stime delle autorità, erano circa cinquantamila nella piazza e nelle strade adiacenti a Capitol Hill, l’epicentro della protesta. Ad attenderli uno schieramento imponente di polizia e misure di sicurezza rigidissime, adottate con lo stato d’emergenza dichiarato giovedì scorso dal Governatore della Virginia, il democratico Ralph Northam.
Il «rally» era organizzato da alcuni gruppi come Virginia Citizens Defense League e
Gun Owners of America. Obiettivo: sfruttare il cosiddetto «Lobby day», il giorno in cui il parlamento statale ascolta le istanze dei cittadini, per contestare i progetti di legge avviati dalla maggioranza democratica, che si è insediata all’inizio dell’anno, scalzando i repubblicani. Il nuovo corso si propone di diventare un modello nazionale, in netta contrapposizione all’amministrazione di Donald Trump che ha regolarmente affossato qualsiasi iniziativa per limitare la facile circolazione delle armi. Ecco allora un provvedimento per mettere al bando i fucili d’assalto; ecco altre misure per introdurre controlli severi sulla vendita.
Tutto ciò spiega perché per contrastare le iniziative del
Sul sito del «Corriere della sera» tutte le notizie, le foto e i video sui principali fatti della politica americana parlamento della Virginia si siano mobilitati cittadini anche dell’indiana o del Texas. E perché Trump ieri mattina abbia twittato: «Il partito democratico della Virginia sta lavorando duro per portarvi via i diritti garantiti dal Secondo emendamento (possesso di armi garantito dalla Costituzione ndr). Questo è solo l’inizio. Non lasciate che accada. Votate repubblicano nel 2020».
Le autorità temevano che si infiltrassero le milizie neo naziste o dei suprematisti bianchi, in cerca dell’incidente, di scontri violenti come quelli che sconvolsero un’altra cittadina della Virginia, Charlottesville, nell’agosto del 2017 (una vittima e numerosi feriti).
Nei giorni scorsi gli investigatori hanno colto segnali inquietanti. Venerdì 18 gennaio l’fbi ha arrestato tre attivisti di The Base, gruppo estremista della Georgia: pare stessero pianificando un attacco in vista dell’appuntamento di ieri a Capitol Hill. A quel punto il Governatore Newman ha deciso di proibire ai manifestanti di portare e di mostrare armi in città.
Il divieto, però, è stato gestito con pragmatismo sul campo. Fin da domenica sera gli agenti hanno transennato la collinetta di Capitol Hill, installando poi una serie di accessi filtrati dai metal detector. Massima tolleranza, invece, nel resto del centro di Richmond. Così, circa setteottomila persone si sono ammassate davanti al Parlamento, issando i loro cartelli, gridando slogan contro il Governatore e contro le leggi restrittive: «Noi non ci piegheremo». Fuori dalla recinzione, molti giovani in mimetica, mostravano i loro Ar-15, con il dito sul grilletto e un adesivo arancione con una scritta in nero: «Guns save lives», le pistole salvano vite.
Gli arresti
Alla vigilia l’fbi ha fermato tre estremisti dalla Georgia con un piano d’attacco