Il sindaco: «Una storia che va riscritta Pronto a riaccogliere i licenziati»
«Non dimenticherò mai quel giorno. Ero sindaco da quattro mesi, mi avevano preavvertito dell’operazione. Pensavo venissero con un paio di macchine. Ne sono arrivate quaranta della Finanza e tutti i giornalisti già presenti, alle 8 del mattino. Questo fa pensare».
Fu l’esordio choc di Alberto Biancheri da sindaco di Sanremo. Seguirono mesi turbolenti, con il Comune decimato dalle sospensioni e dai licenziamenti e una macchina amministrativa da mandare comunque avanti.
Sindaco Biancheri, come valuta queste assoluzioni?
«Penso che cambino molto il peso di tutta la storia, così come è stata raccontata fino a oggi. Il fatto non sussiste, è un’assoluzione piena e quindi è una vicenda che merita di essere riscritta».
Ci sono comunque 16 patteggiamenti e 16 rinvii a giudizio, L’accusa in quei casi è stata confermata
«Beh, ci sono i patteggiamenti ma non ci sono ancora sentenze di condanna. Se penso a cosa è successo in quei giorni, ai licenziamenti degli imputati ora assolti. Loro sono le prime vittime dell’indagine. La seconda sono io, perché mi sono trovato in grande difficoltà».
Ma la decisione di licenziarli non l’aveva presa il Comune?
«L’amministrazione, certo, sulla base delle carte degli inquirenti: 32 persone e in buona parte funzionari, con ruoli di responsabilità. Per fortuna molte altre erano state solo sospese».
Si sente responsabile?
«Le decisioni erano state prese dalla segretaria comunale di allora, che aveva valutato attentamente tutte le posizioni sulla base delle risultanze dell’indagine. Ha passato notti intere, assistita dagli avvocati, a soppesare le accuse contro ogni indagato. D’altra parte bisognava agire tempestivamente, anche perché il clima era di condanna e risultava molto difficile dire qualsiasi cosa. Si parlava di un’ottantina di sospensioni, di 200 persone coinvolte».
Ha qualche rammarico?
«In quel periodo non era facile mettere in dubbio l’indagine. Mi avrebbero preso per pazzo. Andò così. Forse non siamo riusciti a essere abbastanza freddi».
E ora come vi comporterete con questi dipendenti?
«Voglio esprimere tutta la mia vicinanza a loro. E se ci saranno i presupposti è chiaro che le porte della nostra amministrazione potranno riaprirsi a loro. Sentirò i miei uffici su cosa fare».
Una parola per l’ex vigile Muraglia?
In quel periodo non era facile mettere in dubbio l’indagine. Mi avrebbero preso per pazzo
«Sono con lui. L’assoluzione è una notizia positiva, un po’ per tutti».