«Siamo noi ad aver rubato quel Klimt dal museo»
Piacenza, il racconto di due uomini
Prima la telefonata a un giornalista. «Siamo gli autori del furto del Ritratto di Signora dipinto da Klimt». Poi la consegna di una lettera con scritto: «Abbiamo fatto in modo che il quadro ritornasse a Piacenza, un regalo alla nostra città». Dopo i dubbi sull’autenticità spazzati dalla perizia — «quel quadro è vero» hanno assicurato gli esperti — è l’ultimo colpo di scena, raccontato dal quotidiano Libertà che ha pubblicato il testo dei due sedicenti ladri, nella controversa storia del quadro trafugato dalla Galleria Oddi Ricci il 22 febbraio 1997. E ritrovato lo scorso 10 dicembre nell’intercapedine di un muro esterno dello stesso museo dove sono ospitati circa 400 capolavori tra cui Hayez, Segantini, Lega, Pellizza da Volpedo.
La tela modernista — dal «valore inestimabile» secondo Vittorio Sgarbi — sarebbe stata lasciata in quel vano vuoto dove poi è stata ritrovata del tutto casualmente da tre giardinieri. Chi, quando e perché abbia fatto ritrovare il Ritratto è quel che vuole chiarire la pm Ornella Chicca che coordina un team di investigatori composto da squadra mobile e carabinieri. Venerdì i due autori della lettera — entrambi di 66 anni — sono stati
La vicenda
● Il 22 febbraio 1997 alla Galleria Oddi Ricci di Piacenza venne trafugato il Ritratto di Signora, dipinto attorno al 1916 dal pittore austriaco Gustav Klimt (1862-1918)
● La tela è stata poi ritrovata da tre giardinieri lo scorso 10 dicembre nell’intercapedine di un muro dello stesso museo interrogati per cinque ore. Si tratta di due pess gatt («pesci gatto» come qui in Emilia chiamano i vecchi malavitosi) condannati venerdì dalla Cassazione per un’altra storia di furti; uno ha preso sette anni e l’altro quattro anni e otto mesi. Entrambi facevano parte — con ruoli di peso — della «banda del grimaldello» che tra il 2013 e il 2014 razziò case, gioiellerie e ospedali tra Parma, Reggio, Lodi e Cremona dove vennero messi a segno 47 colpi accertati grazie a puntuali «dritte» su quadri, sculture e gioielli da portare via.
Impossibile per ora sapere se abbia un fondamento il loro racconto affidato al cronista della Libertà Ermanno Mariani, che sul furto del Klimt ha scritto un libro. Sull’esito dell’interrogatorio «c’è il segreto istruttorio» dicono il questore di Piacenza Pietro Ostuni e il comandante del reparto operativo Marco Iannucci. L’avvocato dei «pescigatto», Guido Gulieri, si limita ad osservare che «il ritrovamento
Modernismo Nella foto sopra, il attorno ai 35 mila euro, si dice in città. «Non è escluso che quei soldi abbiano riattivato i meccanismi del recupero» riflette il banchiere.
Ma i tre giardinieri stranieri che hanno trovato la Signora dipinta da Klimt? Lunedì in un editoriale il direttore della Libertà Pietro Visconti ha scritto: «Bisognerebbe ringraziarli tangibilmente. Hanno il merito di avere smosso la sorte, una buonissima sorte».