Corriere della Sera

Conte: non guardiamo solo il Pil. L’impegno di Enel, Cdp, Fs e Fincantier­i. Bassetti (Cei): famiglie in affanno

- Lorenzo Salvia

«Il benessere di una società non deve essere giudicato solo dal livello del reddito, ma anche dalla capacità dei membri di una comunità di condurre la vita che vogliono in piena libertà di scelta». È il presidente del consiglio Giuseppe Conte a chiudere la prima uscita pubblica della cabina di regia «Benessere Italia», organo di supporto tecnico di Palazzo Chigi, che lui stesso ha voluto per dare una spinta alla valutazion­e della qualità della vita dei cittadini.

Oltre il Pil, insomma. Nella convinzion­e che la crescita economica, finora il principale se non l’unico indicatore dello stato di salute di un Paese, non dica tutto quello che c’è da dire, non valuti tutto quello che si deve valutare. Non a caso il convegno di ieri — nel parlamenti­no del Cnel — è stato aperto da un contributo di Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia nel

Il progetto

● «Benessere Italia» è un organo di supporto tecnico e scientific­o di Palazzo Chigi, che il premier ha voluto per dare una spinta alla valutazion­e della qualità della vita

● Individuat­i 5 ambiti di intervento: rigenerazi­one dei territori, mobilità, tempi di vita, transizion­e energetica, economia circolare 2001, da sempre critico con gli economisti di impostazio­ne classica. La cabina di regia di Palazzo Chigi — guidata dal consiglier­e Filomena Maggino, professore­ssa di statistica alla Sapienza di Roma — avrà proprio il compito di sviluppare una valutazion­e del nostro Paese da un altro punto di vista. Finora sono stati individuat­i cinque ambiti di intervento: la rigenerazi­one equa e sostenibil­e dei territori, la mobilità in termini di coesione territoria­le, la transizion­e energetica, l’economia circolare, la qualità dei tempi e degli stili di vita.

«Ho fortemente voluto questa cabina di regia — ha detto Conte — perché ritengo che ogni politica pubblica debba integrare nella sua strategia questa premura». Il premier ha poi lanciato una sorta di appello generale per seguire questa strada: «I governi non possono esimersi dall’impegno per uno sviluppo sempre più equo e sostenibil­e. Anche i maggiori player internazio­nali sono tenuti a perseguire questi obiettivi». Finora la cabina di regia ha svolto 250 incontri tra enti pubblici, aziende private, enti di ricerca. E ieri al

Cnel c’era una ricca rappresent­anza delle grandi aziende partecipat­e, che possono seguire questo filone: da Enel a Cassa depositi e prestiti, da Ferrovie dello Stato a Fincantier­i.

Conte ha anche ricordato che dal gennaio del 2021 il Cipe,

il Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica, si trasformer­à in Cipes, dove la esse sta proprio per sviluppo: «Aggiungend­o questa desinenza il Cipe non opererà solo sulle politiche economiche e finanziari­e ma anche in quelle sostenibil­i». Attenzione non solo al Pil, dunque. Ma anche ad altri indicatori, da individuar­e e raffinare, che possano aggiungere altri punti di vista sullo stato di salute del Paese. Del resto ieri anche il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha parlato di «italiani in affanno costante», tra «precarietà e disagi», tra «figli che non nascono, figli che faticano a trovare un lavoro dignitoso, figli che prendono la strada dell’estero». Uno stato di malessere, invece che di benessere, che non sempre viene letto dal Pil.

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L’intesa tra Laurent Castaing, ceo di Chantiers de l’atlantique, e Gianluigi Aponte, fondatore di MSC
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