Corriere della Sera

Juve, il piano di Sarri per agevolare Ronaldo

- Paolo Tomaselli

fedele assistente al Chelsea. Però a quella partita bisogna fare la tara: perché era un ottavo di Coppa Italia, contro un avversario non al meglio, a livello di formazione e di motivazion­i. E soprattutt­o perché pensare a una Juve senza Ronaldo non ha senso. La «piccola problemati­ca» di cui parla Sarri forse è legata al fatto che Ronaldo «non ha una posizione precisa, come del resto Dybala». E quindi mantenere la squadra corta, compatta, armonica, non è sempre facile, soprattutt­o sul lato sinistro, dove Matuidi fatica ad andare oltre il ruolo, per quanto nobile, di guardaspal­le di Cristiano.

La novità che si intravvede, a volte solo nelle intenzioni come ha dimostrato il finale di sofferenza contro Roma e Parma, è che attorno al giardino di Ronaldo, Sarri ha seminato qualcosa di diverso: la necessità di tenere il baricentro alto, la voglia di avere il pallone tra i piedi per cercare la giocata giusta, il gusto stesso di rifare qualcosa provato in allenament­o. Per ora la pianta è ancora fragile ma deve crescere in fretta, dato che tra un mese abbondante c’è la prima settimana clou che introduce alla primavera bianconera: Lione (26 febbraio), Inter (1 marzo) ed eventuale semifinale di ritorno di Coppa Italia (4 marzo), diranno se la semina è stata buona e se le radici sono profonde. E soprattutt­o se la pianta di Sarri farà ombra a Ronaldo. O — cosa più probabile — farà da gradevole sfondo alle sue imprese.

Media da re Cristiano Ronaldo, 35 anni il prossimo 5 febbraio e Maurizio Sarri, 61 anni. Il portoghese ha segnato fin qui 18 gol, di cui 16 in campionato (l’anno scorso era arrivato a 21): in media CR7 adesso va a segno ogni 75 minuti. L’anno scorso i gol totali furono 28: in media 1 gol ogni 130 minuti (Afp)

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