Tesla vale 100 miliardi Fca-peugeot, 14 mesi per la fusione
C’è grande fermento nel mondo dell’auto, su entrambe le sponde dell’atlantico. Ieri Tesla a Wall Street ha infranto per la prima volta il muro dei 100 miliardi di dollari di capitalizzazione, superando Volkswagen al secondo posto delle compagnie automobilistiche di maggior valore in borsa. Adesso davanti alla casa automobilistica fondata da Elon Musk c’è solo la giapponese Toyota. Dopo i primi scambi a Wall Street il titolo Tesla si è spinto fino a 572,11 dollari , che corrisponde a una capitalizzazione di mercato di circa 103,1 miliardi dollari, superando i 99,8 miliardi di Volkswagen. Sorpasso storico che testimonia l’ottimismo sulle prospettive future della creatura di Elon Musk; infatti al 2019 le vendite di auto di Volkswagen nel 2019 risultano ben 30 volte superiori a quelle di Tesla.
Negli ultimi 3 mesi Tesla ha più che raddoppiato il proprio valore (+122%) con un balzo che è già del 35% da inizio anno. Gli investitori esprimono giudizi molto positivi sul titolo e ieri gli analisti di New Street Research hanno ribadito il rating «buy» su Tesla con un target price alzato da 500 a 800 dollari. Secondo le previsioni Tesla venderà 2-3 milioni di automobili all’anno dopo il 2025.
Di fronte a questi scenari futuribili d’oltreatlantico l’europa risponde tenendo la barra dei progetti di aggregazione, a cominciare dalla fusione Fca-psa, pur in presenza di un mercato in cui, secondo le previsioni di Acea, le vendite si contrarranno del 2% nel 2020. Il ceo di Fca Mike Manley ha sottolineato oggi che la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Psa Peugeot dovrebbe essere finalizzata in tempi relativamente rapidi. «Penso che ci vorranno dai 12 ai 14 mesi per completare la fusione Fca-peugeot perché ci sono molti territori in cui operiamo: non c’e’ un ritardo ma occorre tempo», ha sottolineato. Fca e Psa sono entrambe «snelle» e le sinergie «verranno dalle piattaforme che verranno messe insieme, arriveranno dall’aumento dei volumi», ha concluso Manley. Sul versante asiatico, infine, Toyota e Honda si apprestano a richiamare oltre 6 milioni di autoveicoli a livello globale a causa dei problemi al sistema elettronico degli airbag, considerati un potenziale pericolo per i passeggeri nel caso di malfunzionamento.