Vincono Juve, Inter e Lazio Milan: manca Ibra, solo un pari
Doppietta dell’attaccante, Udinese battuta Eriksen non brilla ma l’inter non si ferma
UDINE Lui, sempre lui, il gigante Romelu. Lukaku in trasferta è una sentenza: 12 gol in 11 partite di campionato come nessun altro nei cinque campionati top in Europa. Il belga è il totem dell’inter, che respinge l’assalto della Lazio e si riporta a tre punti dalla Juventus nella notte friulana. Tre punti d’oro dopo tre pareggi consecutivi nella settimana che porta al derby. La svolta nel cuore del secondo tempo, dopo un’ora di sofferenza e con lo spettro del quarto pareggio di fila ad affollare i pensieri di Conte. La freddezza di Lukaku, che non segnava dalla notte della Befana a Napoli, e i cambi piegano l’ottima Udinese di Gotti. Conte, nel tentativo di dare una svolta, inserisce Brozovic per Eriksen, ancora lontano dai suoi standard, e Sanchez per l’acerbo Esposito. Ma è il gigante belga a risolvere la questione con due gol in 7’ , prima con un piatto sinistro e poi con un rigore conquistato proprio da Sanchez. Quinta doppietta in campionato. Una furia devastante.
L’inter così si scrolla di dosso l’apatia che sembrava volerla affossare e riparte a caccia della Juve. Servirà di più, ma lo scoglio friulano non era banale. Qui con Gotti l’udinese non aveva mai perso. E nel primo tempo rischia di vincere. Sin che tengono Fofana e De Paul, colonne del centrocampo, per i nerazzurri è dura. L’inter si presenta alla Dacia Arena senza tre titolari (Handanovic e Brozovic in panchina e Lautaro Martinez squalificato). Conte fa esordire dall’inizio Padelli, Moses e Eriksen, il colpo migliore del mercato d’inverno. Il danese si sistema dietro le punte, ma non accende quasi mai la squadra e non aiuta a centrocampo. L’udinese è più logica e reattiva, più equilibrata e dentro la partita. Ai nerazzurri non funzionano neppure le fasce: Moses spinge abbastanza e da una sua incursione nasce l’unica palla gol del primo tempo sprecata da Vecino, ma viene surclassato da Sema nella fase di non possesso. Sull’altra corsia Young, alla terza partita in una settimana, non ha la forza sufficiente per sostenere l’azione con continuità. Senza contare che per far posto a Eriksen Lukaku si allarga finendo per rimanere troppo spesso ai margini del gioco. Padelli si salva sui tiri di De Paul e Fofana, mentre Young ci mette una pezza sul destro da dentro l’area di Stryger-larsen.
Dopo un’ora vuota Conte toglie Esposito e soprattutto Eriksen, troppo molle, rilanciando Brozovic con Sanchez. La svolta è improvvisa e energica, favorita dagli errori bianconeri e anche dalla crescita di Barella. L’inter, imbattuta in trasferta, è più solida e Lukaku la esalta. Finito il mercato, comincia la fase chiave della stagione. Da qui in avanti non si può più sbagliare. I contiani sembrano averlo capito.