Il volo degli italiani Mattarella ringrazia Xi Jinping
«Ha collaborato al rimpatrio». Attesi stamattina allo scalo militare di Pratica di Mare
Sono partiti in ritardo dall’aeroporto di Wuhan. Ragioni tecniche hanno impedito al Boeing dell’aeronautica militare di decollare secondo i tempi previsti per riportare in Italia i 67 connazionali che attendevano da giorni di essere rimpatriati dalla regione di Hubei, la più colpita dall’epidemia di coronavirus. Dopo circa 12 ore di volo, a questo punto nella mattinata di oggi, il KC767A del 14° Stormo toccherà la pista di Pratica di Mare, a pochi chilometri da Roma, e dalla scaletta scenderanno gli italiani che, dopo un triage nelle strutture mediche dell’arma Azzurra allestite negli hangar, saranno trasferiti negli alloggi della città militare della Cecchignola dove trascorreranno il periodo di quarantena. Quattordici giorni.
Sarà questa la conclusione della prima parte dell’operazione di soccorso ed evacuazione di connazionali comunque non contagiati dal virus, almeno secondo i primi accertamenti, che saranno tenuti sotto stretta osservazione fino a metà febbraio. Proprio in merito alla missione italiana, portata a termine da un reparto specializzato pronto a partire in due ore in caso di necessità, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato ieri all’omologo cinese Xi Jinping un messaggio di ringraziamento «per la collaborazione e la sensibilità mostrate dalle autorità cinesi nel facilitare l’evacuazione per via aerea dei connazionali residenti a Wuhan». Il capo dello Stato ha anche ribadito come «nell’affrontare l’emergenza sanitaria, la Repubblica popolare cinese può contare sulla disponibilità della Repubblica Italiana per ogni assistenza che venisse ritenuta utile. Con l’auspicio che si torni sollecitamente a condizioni di normalità sotto ogni profilo». E sempre Mattarella ha rinnovato «vicinanza e solidarietà degli italiani tutti e mie personali nei confronti dell’amico popolo cinese. Partecipiamo al dolore delle famiglie di quanti hanno perso la vita e auguriamo ai malati — assistiti dal coraggioso personale medico-sanitario cinese
— un pronto e completo ristabilimento». A bordo del Boeing, insieme con i passeggeri, medici e militari, c’era anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: all’arrivo in Cina aveva subito annunciato che «nel caso di soggetti con sintomi del coronavirus, saranno sottoposti ad accertamenti più approfonditi a Wuhan e non potranno essere imbarcati su questo volo». Nel corso del viaggio verso l’italia i connazionali non sono stati sottoposti ad altre visite mediche, che invece saranno effettuate nell’ospedale da campo allestito dall’aeronautica a Pratica di Mare e quindi alla Cecchignola. Ma adesso si pensa anche agli altri italiani rimasti in Cina e ai cinesi che devono tornare in patria. Sono in arrivo a Fiumicino aerei vuoti da Taipei e Chengdu. «La mobilità sarà assicurata — spiega il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli —, anche se in molti saranno riprotetti dalle loro compagnie aeree».