Corriere della Sera

«Felice di tornare ma prego per chi resta La prima cosa? Un piatto di tortellini»

Il tecnico modenese: non lascerò più i miei cari

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«Addio Cina, addio Wuhan, mi sa tanto che non mi vedrete più, oddio non voglio essere definitivo, diciamo però che adesso ho bisogno di relax, allora magari facciamo che tra un anno, un anno e mezzo ci rivediamo eh...».

Gate 811 dell’aeroporto di

In albergo

Ho avuto al massimo da piccolo il morbillo I giorni in albergo a parlare di politica scherina sul volto, s’è appena fatto un selfie e pure questo l’ha mandato a sua moglie dall’aeroporto.

Si sente bene?

«Asintomati­co, si dice così no? Fisicament­e mi sento bene, niente febbre, ma lo stress è stato tremendo. Sono arrivato a Wuhan il 22 gennaio e da quel giorno sono rimasto sempre chiuso in albergo per paura del contagio. Avevano bloccato le strade, dopo cinque giorni ho dovuto anche cambiare hotel perché dentro eravamo rimasti in cinque, il proprietar­io non poteva più

Verso casa

Michel Talignani, 45 anni, poco prima della partenza per l’italia. Il tecnico modenese è supervisor­e di grandi impianti nel settore ceramico. Buone le sue condizioni di salute ma, spiega, «lo stress è stato tremendo» Così ho traslocato allo Sheraton».

Si trova vicino al mercato dei serpenti?

«No, per fortuna dalla parte opposta della città, in quel mercato non ci ho mai messo piede».

E come passava in albergo? il tempo

«Ero con altri quattro colleghi della mia azienda di Modena. Parlavamo di lavoro, di politica...».

Lo sa che nel frattempo in Emilia-romagna ha vinto il governator­e Stefano Bonaccini?

«Altra domanda?».

Lo sa che l’aspetta la Cecchignol­a?

«Eccome no! Io che non ho fatto neanche il militare e ho avuto al massimo da piccolo il morbillo passerò 14 giorni della mia vita nella speranza di non aver contratto il coronaviru­s».

Sua moglie Valeria ha già detto che verrà a Roma a trovarla.

«Sono felicissim­o, smanio dalla voglia di vederli, lei, i nostri piccoli Edoardo e Gregorio. Non so se me li faranno subito riabbracci­are, credo di no. Ma una cosa la so già: per lavoro sono stato tante volte all’estero, lontano da casa. Dopo quest’esperienza, però, ho deciso che non li mollo più: starò a Modena con loro per parecchio tempo».

Cosa le manca di Modena?

«Non rida. I tortellini».

Lo sa che durante la quarantena alla Cecchignol­a volendo potrà anche cucinarsel­i?

«Davvero? Allora scrivo a Valeria su Whatsapp di portarmene

Abbraccio

Non vedo l’ora di abbracciar­e mia moglie Valeria e i miei figli Gregorio ed Edoardo

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