Centrosinistra alla guerra di Puglia La sfida di Bellanova a Emiliano
La ministra di Iv, possibile candidata, attacca il governatore dem: «È il peggiore notabilato»
ROMA Matteo Renzi va alla «guerra» delle Regionali. In Emilia-romagna, pur sostenendo Stefano Bonaccini, Italia viva non si era presentata. E nemmeno in Calabria, dove Iv non aveva neanche appoggiato il candidato del Pd Pippo Callipo. Ma stavolta è diverso. In primavera si voterà in Campania, nelle Marche, in Liguria, Veneto, Toscana e in Puglia. Ed è su quest’ultima che si concentra il fuoco di sbarramento del partito di Renzi.
Ieri all’assemblea nazionale di Italia viva è stata Teresa Bellanova, in un applauditissimo intervento, a far salire i toni dello scontro con Michele Emiliano. «Al Sud — è stato il suo esordio — serve un cambio di classe dirigente. Quando diciamo no a Emiliano non ne facciamo una questione personale, facciamo una valutazione politica.
Quando diciamo no a Emiliano diciamo no al trasformismo, no alla demagogia, no al peggiore notabilato meridionale». «Volete tornare all’acciaio di Stato? — ha continuato Bellanova —. Taranto è stata inquinata quando l’acciaio era prodotto dallo Stato. Quando diciamo no a Emiliano parliamo della sanità. Sui rifiuti bisogna avere il fisico di assumere le responsabilità. Quando diciamo no a Emiliano parliamo di agricoltura, parliamo dei 142 milioni rimasti nelle casse della Regione. Una domanda: cari amici del Pd, volete sostenere il buongoverno di Bonaccini che le risorse le ha consumate o volete stare con la concezione proprietaria di Emiliano?».
Un discorso durissimo quello di Bellanova che a molti è sembrata un’autocandidatura. Soprattutto dopo che Renzi, annunciando che Italia viva girerà le sei regioni italiane che vanno al voto con altrettanti camper (si parte oggi dalla Toscana), ha annunciato: «Sarò con Teresa sul camper che andrà in Puglia, poi vedremo chi guida e chi sta a fianco». La ministra dell’agricoltura, però, quando è scesa dal palco si è schermita con i suoi sostenitori: «Il problema non è chi contrapporre a Emiliano. Non è una questione di nomi, quelli verranno dopo.
La sfida è agli amici del Pd. Vogliamo capire se vogliono costruire un progetto riformista che includa quella parte del centrosinistra che non vuole Emiliano. Se è si, allora io sarò a quel tavolo comune e decideremo insieme».
Già, Iv vorrebbe mettere il
Pd in un angolo e costringerlo a ritirare Emiliano. Anche se Renzi non pensa che il governatore farà un passo indietro: «Secondo me non è il tipo», ha spiegato ai suoi. E poi con aria soddisfatta: «Non siamo così irrilevanti come dicono quelli del Pd, che infatti ci temono».
Pure Carlo Calenda, che insieme a +Europa e a Iv partecipa a questa guerra di Puglia, dubita che Emiliano si faccia da parte. Ma con Renzi e Bellanova va avanti lo stesso. Anche se, paradossalmente, potrebbe essere proprio lui un elemento di unione del centrosinistra tutto con la sua candidatura a sindaco di Roma nel 2021. Ma la partita delle regionali è ora ed è difficile. Italia viva sfida il Pd anche nelle Marche. Avverte Rosato: «Con Ceriscioli (l’attuale governatore della Regione, ndr) si sa che si perde, perché insistere?».
Il tour in camper
Il leader parte oggi con un tour in camper nelle sei regioni al voto: gli altri ci temono
L’anno prossimo Per la corsa a sindaco di Roma, il nome di Calenda potrebbe unire il centrosinistra
In Toscana, invece, il candidato pd Eugenio Giani è fortissimamente voluto da Renzi e i grillini locali non lo disdegnano. Complicata la partita in Campania. Enzo De Luca è in campo. Iv lancia segnali contraddittori e il Pd potrebbe rinunciarvi solo di fronte a un «patto di sangue» con M5S.
Il Veneto è dato per perso, ma la Liguria no. Lì i grillini pensano a Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto. Il Pd invece sta valutando due opzioni: la segretaria della Cisl Annamaria Furlan e il vice di Nicola Zingaretti, Andrea Orlando. Sulla prima Iv ci starebbe, sul secondo la partita è più difficile, ma non impossibile.