Corriere della Sera

«Su Benetton noi ingenui Conte? Vorremmo vederlo»

I leader delle Sardine e gli attacchi: un errore prima o poi doveva capitare

- Di Cesare Zapperi

«La foto con Benetton? MILANO È stata un’ingenuità perché ha offerto un assist a tutti quelli che non vedevano l’ora di screditarc­i. È stato un errore, prima o poi doveva capitare. Ma anche chi ci apprezza deve capire che non siamo infallibil­i». Per Mattia Santori e i tre amici bolognesi con cui ha fondato le Sardine, la visita a Fabrica, il centro di formazione d’eccellenza di Treviso dove Oliviero Toscani cresce giovani talenti della comunicazi­one e dell’immagine under 25, doveva essere un’opportunit­à di confronto (e per loro lo è stata perché sono rimasti a scambiarsi idee, in inglese, per due ore) ma si è rivelata un passo falso politico. Il primo, da quando è nato il movimento, il 14 novembre scorso in Piazza Maggiore a Bologna, che finora aveva raccolto solo apprezzame­nti. Tutto per quella foto a fianco di Luciano Benetton, l’azionista di Atlantia. «Io non ho nemmeno parlato con l’imprendito­re. E a tavola mi avevano riservato un posto vicino a lui ma ho preferito rimanere in mezzo ai ragazzi», spiega Santori. Che, a fronte della marea montante di critiche e stroncatur­e (sulla pagina Facebook «6.000 sardine» sono arrivati fino a ieri sera più di 3.000 commenti), aggiunge: «Noi quattro siamo andati a titolo personale, non in quanto rappresent­anti delle Sardine. Capisco che altri non lo avrebbero fatto».

Lorenzo Donnoli, portavoce nazionale del movimento, è tra questi. «La malafede sta in chi guarda quell’immagine e la strumental­izza. I ragazzi avranno peccato di leggerezza ma nessuno può pensare che le Sardine stiano con i poteri forti». La botta è arrivata ed ha fatto male. «Ma ci è utile — interviene ancora Santori — ci mostra quali sono gli argomenti che si usano contro di noi. Non hanno ancora capito come farci davvero la guerra».

E allora le Sardine rilanciano sul piano politico. Oggi è attesa la risposta di Palazzo Chigi alla lettera pubblicata su Repubblica sabato. «Più del merito, di cui discuterem­o senz’altro, ci piacerebbe che dal premier Giuseppe Conte ci arrivasse la richiesta di un incontro anche fisico — argomenta il ricercator­e bolognese diventato leader sul campo —. Per noi, a proposito di uso dell’immagine, avrebbe un grande significat­o. Darebbe la dimostrazi­one plastica che quattro giovani venuti dal nulla possono portare le loro istanze dentro Palazzo Chigi avviando un’interlocuz­ione con chi guida il governo». Poi certo si parlerà di Sud («il premier che è meridional­e di origine sa bene che bisogna partire dalla parte più svantaggia­ta del Paese, quella è la priorità assoluta e su quella bisogna investire» chiosa Donnoli), di decreti Sicurezza («per noi non vanno modificati, ma aboliti. In particolar­e, la norma sulla confisca dei beni rischia di essere un regalo per la criminalit­à organizzat­a» osserva la sardina siciliana Massimilia­no Perna), di autonomia differenzi­ata (c’è contrariet­à).

«Il confronto con il governo è importante — rilancia Santori — ma noi stiamo lavorando per darci una organizzaz­ione e uno statuto, che approverem­o a Scampia a metà marzo, che ci consenta poi di interloqui­re con i partiti. La nostra scommessa rimane quella di continuare ad investire sul protagonis­mo civico dei cittadini di cui noi rappresent­iamo sempliceme­nte l’avanguardi­a». Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha

Le prossime mosse «Stiamo lavorando per darci un’organizzaz­ione che approverem­o a Scampia a metà marzo»

aperto la porta, con le Sardine si sono fatti vivi anche i ministri Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia (con il primo ci sarà un incontro già nei prossimi giorni). «Apprezziam­o lo sforzo — conclude Donnoli —. Ora bisogna vedere come e fino a che punto si svilupperà il coinvolgim­ento della società civile e delle altre forze non partitiche. Noi rappresent­iamo un nuovo modo di fare politica, da noi la gente si sente ascoltata. Questa è la sfida anche per il Pd se vuole davvero cambiare».

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I ragazzi che hanno dato vita alle Sardine:
1 Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere; 2 Andrea Garreffo, 30, laureato in Scienze della comunicazi­one; 3 Mattia Santori, 32, laurea magistrale in Economia e Diritto;
4 Giulia Trappoloni, 30, fisioterap­ista. Il movimento è nato durante la campagna elettorale per le Regionali in Emiliaroma­gna e in opposizion­e alla Lega di Matteo Salvini, e si è poi diffuso in tutta Italia. Il primo flash mob si è tenuto a Bologna il 14 novembre e ha riunito in piazza Maggiore circa 15 mila persone 1 2 3 4
Promotori I ragazzi che hanno dato vita alle Sardine: 1 Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere; 2 Andrea Garreffo, 30, laureato in Scienze della comunicazi­one; 3 Mattia Santori, 32, laurea magistrale in Economia e Diritto; 4 Giulia Trappoloni, 30, fisioterap­ista. Il movimento è nato durante la campagna elettorale per le Regionali in Emiliaroma­gna e in opposizion­e alla Lega di Matteo Salvini, e si è poi diffuso in tutta Italia. Il primo flash mob si è tenuto a Bologna il 14 novembre e ha riunito in piazza Maggiore circa 15 mila persone 1 2 3 4

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