Corriere della Sera

Mattia, l’ultima escursione La caduta sulle Blue Mountains

Trovato il corpo del 24enne di Cesenatico scomparso a Sydney. Gli amici sotto choc

- Di Alessandro Fulloni

Un romagnolo giramondo di 24 anni, radici a Cesenatico e tante peregrinaz­ioni, con zaino in spalla e scarponi da trekker, tra Himalaya e Amazzonia. Un futuro da inventare — chissà — tra Ferrara e Londra. Intanto, progetti a parte, Mattia Fiaschini si era stabilito in Australia, a Sydney: faceva il barman facendosi apprezzare, grazie a simpatia e serietà, dai proprietar­i del «The Grounds of Alexandria», il pub presso il quale aveva trovato impiego da un anno.

Mercoledì, approfitta­ndo di un giorno libero, è andato sulle vicine Blue Mountains, parco montano ridotto a uno scenario lunare dalle fiamme che hanno devastato grossa parte dell’australia nelle scorse settimane. Ma poi non ha dato più notizie. All’indomani sono stati i suoi datori di lavoro a segnalarne la scomparsa: la speranza di ritrovare vivo Mattia è svanita però l’altro ieri. Il cadavere è stato trovato alle 14 e 30 di domenica (ora locale, le 4 e 30 italiane) ai piedi di un dirupo ad Hanging Rock, nei pressi del Baltzer Lookout Point, maestoso belvedere che si affaccia sul susseguirs­i di selvagge vallate a circa due ore da Sydney. «Il ragazzo è forse scivolato o caduto» hanno fatto sapere dall’ambasciata italiana di Canberra alla Questura di Cesenaforl­ì che ieri ha informato i genitori. Che sono partiti subito per l’australia.

Parlando con il Corriere di Bologna e con il Resto del Carlino il papà Rodolfo, funzionari­o di Romagna Banca, aveva descritto la passione del figlio — «un ragazzo molto in

Barman Mattia Fiaschini in una foto tratta dal suo profilo Facebook. Il 24enne di Cesenatico lavorava come barman a Sydney gamba, uno sportivo, un atleta, un escursioni­sta molto esperto» — per la montagna che conosceva per aver percorso in lungo e in largo tanti sentieri dell’himalaya e delle Ande.

Quella sulle Blue Mountains — estensione verde dichiarata patrimonio dell’umanità dall’unesco e frequentat­a meta turistica — sarebbe stata per lui «poco più di una passeggiat­a» motivata dal desiderio di vedere come le fiamme che hanno martoriato il Nuovo Galles del Sud avessero cambiato lo scenario. Mercoledì Mattia ha scambiato qualche messaggio con il padre. «Qui in Italia erano le quattro del mattino, le 14 in Australia». Poi più nulla.

A trovarlo è stato un gruppo di soccorrito­ri che lo stava cercando. Anche se l’ipotesi più probabile è quella di un incidente, toccherà al «coroner», il medico legale, stabilire le cause esatte della morte.

Che Mattia si fosse fatto benvolere a Sydney lo testimonia­no i tanti messaggi apparsi su Facebook prima del ritrovamen­to. Ecco quello di Beck, un suo collega al pub: «Preghiamo per lui». E poi Andy: «È un mio caro amico. siamo preoccupat­i». Con il visto che stava per scadere, il ragazzo era incerto tra il rinnovo e un ritorno in Europa, a Ferrara o forse a Londra dove aveva possibilit­à di lavorare. A Cesenatico i suoi amici scrivono sui social: «C’è solo dolore, siamo sotto choc». E il sindaco Matteo Gozzoli, 34 anni, aggiunge: «Una tragedia per tutta la città».

Trekker esperto

Il papà: «Era un atleta esperto, quella per lui era doveva essere una passeggiat­a facile»

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