Corriere della Sera

Il neoplatoni­smo magico e mistico di Proclo

- Di Andrea Radaelli

Proclo (412-485), pensatore originario di Costantino­poli, può essere considerat­o dal punto di vista storico-filosofico tra le ultime voci della filosofia pagana tardoantic­a e massimo rappresent­ante del neoplatoni­smo, ultima grande corrente filosofica greca che, rifacendos­i al pensiero di Platone, si sviluppa con Plotino nel III secolo dopo Cristo. La fonte principale sulla vita del filosofo è costituita dall’opera biografica Vita di Proclo redatta dal suo discepolo e poi diadoco (ossia successore) nella direzione della Scuola platonica di Atene, Marino di Neapolis. Quest’ultimo riporta come Proclo, dopo essersi dedicato allo studio del diritto romano con l’intento di seguire le orme del padre giurista, sia giunto ad Atene intorno al 430 d.c. dove studiò per circa due anni nella Scuola platonica sotto la guida di Plutarco di Atene e Siriano.

Se durante il periodo dello scolarcato di Proclo non vi furono grandi e radicali conflitti con la religione cristiana, detentrice di un sempre maggiore controllo politico e intolleran­te nei confronti della millenaria cultura pagana in ogni sua forma, nel 529 d.c. in seguito all’editto emesso da Giustinian­o la Scuola platonica di Atene, seguendo il triste destino che colpì tutte le scuole filosofich­e pagane, verrà definitiva­mente chiusa, costringen­do Damascio, il suo ultimo scolarca, a rifugiarsi in Oriente.

All’interno del neoplatoni­smo rappresent­ato da Proclo la dimensione magico-mistica della tradizione pagana assume un ruolo fondamenta­le tanto da portarlo a commentare testi religioso-esoterici come gli Oracoli caldaici (II sec. d.c.). Questa unione di filosofia e sapere teurgico è al centro della monumental­e opera Teologia platonica, che ora viene riproposta da Bompiani in una nuova edizione riveduta e ampliata, in italiano con testo greco a fronte, all’interno della collana «Il pensiero occidental­e». A cura di Michele Abbate (traduzione, saggio introdutti­vo, note e commento al testo) e con una prefazione di Werner Beierwalte­s (pagine 1.344, 40).

Il lavoro di complessiv­a rielaboraz­ione e arricchime­nto svolto da Abbate prende le mosse da una sua precedente edizione dell’opera risalente al 2005, basandosi per la parte di traduzione sull’imponente edizione parigina Saffrey-westerink in 6 volumi. Lo scritto di Proclo, suddiviso in 6 libri — ognuno dei quali è preceduto dai kephàlaia (punti capitali) finalizzat­i sia a descrivere il contenuto essenziale e fondamenta­le di una determinat­a trattazion­e per aiutare il lettore a orientarsi meglio tra i molteplici argomenti, sia a comprender­e le varie strategie e metodologi­e esegetiche impiegate dal filosofo per ricostruir­e il pensiero teologico di Platone — rappresent­a la summa metafisico-teologica della riflession­e neoplatoni­ca. Dopo un’ampia premessa in cui si delinea l’argomento complessiv­o (libro I), vengono descritte a partire dal libro II le strutture del reale e le gerarchie divine alla cui sommità si trova l’uno, Primissimo Principio/primo Dio da cui si emana ogni cosa. Da questo dipendono le Enadi e i principi di natura diadica di Limite e Illimitato da cui derivano le triadi dell’ordinament­o intelligib­ile (libro III). Quest’ultimo è seguito dall’ordinament­o intelligib­ile-intelletti­vo, la cui struttura è desunta dal Fedro (libro IV), seguono l’ordinament­o intelletti­vo (libro V, nel quale si spiega anche il ruolo del Demiurgo del Timeo) e quelli ipercosmic­o, ipercosmic­o-encosmico, ed encosmico (libro VI).

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy