Corriere della Sera

Conte nel secondo tempo ha ricucito una squadra sbagliata

- Di Mario Sconcerti

Conte ricuce nel secondo tempo un’inter sbagliata e vince a Udine stringendo­si al petto il suo passato tante volte discusso. Eriksen non c’è stato, ha giocato solo palloni sicuri come un debuttante qualunque. Si poteva pretendere di più? Sì. Penso anche che Eriksen sia una mezzala di gruppo, si nota dentro la nuvola di un reparto folto non per gli spunti personali. Molto più vistoso Barella, più opportunis­ta Vecino e più fantasista Sensi. Eriksen dovrebbe essere la somma di tutti gli altri. Forse lo sarà, forse no, non siamo davanti a un fuoriclass­e assoluto, ma a un gran bel giocatore sì. L’inter in realtà è cambiata non quando è uscito Eriksen ma quando è tornato Brozovic. Barella ha ripreso il suo posto, tutto è tornato semplice e consequenz­iale come sono le squadre di Conte. Moses non è uno che passi inosservat­o. È stato più vivo di Eriksen ma anche più vittima. Il suo avversario, Sema, lo ha saltato molte volte. È stata un’inter che in difficoltà aveva comunque già vinto la partita dopo un’ora. Credo possa andar bene. Resta questa idea di novità dovunque che spezzano il gioco, ma erano dovute all’assenza di tanti titolari classici, primi fra tutti Lautaro e Brozovic. La Juve non è stata brillante, è in un momento complesso, mi sembra fatichi a gestire le sostituzio­ni in attacco, ieri si è seccato molto anche Higuain. Manca leggerezza di gioco. Hanno deciso due rigori, il primo netto, il secondo eccessivo. Il presidente della Fiorentina Commisso se l’è presa molto, Nedved ha risposto che è stanco di sentire sempre discussa la Juventus. Sbaglia. Nessuno ha discusso la Juve, qualcuno ha discusso il secondo rigore. È un loro diritto, tutto qui. La Lazio segna di

Juve non brillante Continua a crescere la Lazio: ha la miglior differenza reti del campionato. La Juve non è brillante: manca leggerezza

nuovo 5 gol, l’atalanta raggiunge la Roma al quarto posto ma va troppo a sbalzi. Il calcio è bellezza regolare, quasi mai eccesso. La Lazio cresce. Ha la migliore differenza reti del campionato, più 32, contro i 29 dell’atalanta e i 26 dell’inter. La Juve anche qui è in difficoltà: 21 gol presi, terza difesa del torneo, due gol soli meno del Verona, che peraltro gioca benissimo. La Lazio non cambia mai, l’inter continuame­nte, la Juve è figlia dei suoi infortuni. La realtà è spesso l’arte di conservare. Credo che il Genoa si salverà, è un’altra squadra. Molto male il Torino. Le sue sconfitte hanno punteggi troppo larghi. Vuol dire che il problema è tra le persone, non solo gioco.

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