Si riflette sul futuro di Mazzarri
Sconfitta pesante per i granata, il dg Comi: «Brutto vedere la rassegnazione»
Contati, quindi insufficienti per allontanare il sospetto di una crisi. Ma anche confusi, inanimati, allo sbando. Gli uomini di Mazzarri, decimati da infortuni (Zaza, Baselli, Ansaldi, Verdi dopo 24 minuti) e squalifiche (Izzo e Lukic), affondano nel poco accidentato terreno del Lecce (mai, prima di ieri sera, un successo in casa per i pugliesi) e allargano la forbice da un posto, il sesto, che vale il preliminare di Europa League.
La sconfitta (4-0) è una bastonata durissima sui propositi di riscossa del Torino, planato in Salento con le ferite ancora aperte del cappotto subìto per mano dell’atalanta e della sfortunata eliminazione in Coppa Italia ad opera del Milan. Un peccato ulteriore, il crollo contro il Lecce, che ha indotto il presidente Cairo, nerissimo, e il suo staff dirigenziale a un confronto immediato negli spogliatoi con la squadra. «Non è il momento di parlare, ma di riflettere rapidamente», ha tagliato corto Comi. E quando gli è stato chiesto se Mazzarri rischia l’esonero, il d.g. ha risposto: «Il nostro tecnico aveva la febbre, non l’ho visto. La cosa più brutta è la rassegnazione del gruppo».
Nemmeno il solito Sirigu, il migliore dei suoi, è riuscito ad arginare la piena di un Lecce che ha tratto linfa vitale dal mercato. I neo acquisti hanno alzato il livello della formazione di Liverani. Saponara ha ispirato, Barak ha imperversato e targato con una volée mancina la rete del 2-0, Deiola ha sbloccato la partita con un destro all’incrocio. Persino Falco, soprannome il Messi del Salento, ha ritrovato lo smalto delle serate migliori con la botta da fuori del 3-0 che si è conficcata sotto la traversa. E pure Lapadula si è intrufolato nel tabellino con il rigore del definitivo 4-0.
E il Toro, in questa esplosione giallorossa? Non pervenuto. Nessuna reazione agli schiaffi presi l’uno dietro l’altro, solo un paio di gol annullati allo scadere dei tempi per chiari fuorigioco. Segni di un’agonia che Mazzarri, dopo la riflessione in corso, potrebbe pagare a caro prezzo: girano i nomi di Longo e De Biasi.
Comi Si deve riflettere molto, inaccettabili simili partite: è già la seconda prestazione in pochi giorni dove è mancata la reazione