Corriere della Sera

Piccole carica alla

Potente (184 cavalli), stilosa e con un’autonomia che può variare dai 235 ai 270 chilometri: ecco la nuova Cooper Se progettata da Elena Eder, ingegnere meccanico torinese che vive a Monaco

- Di Maurizio Donelli DAL NOSTRO INVIATO

MIAMI «Ma dai, si capisce subito dallo stile e dall’eleganza: è femmina!». Elena Eder, 44 anni, torinese, la «mamma» della Mini Cooper Se elettrica, si coccola con gli occhi la sua creatura parcheggia­ta sotto le palme di Miami Beach. Torinese, ingegnere meccanico con l’hobby per le immersioni, cresciuta alla scuola di Giorgetto Giugiaro: a lei, che vive a Monaco, Bmw ha affidato il progetto di realizzare la prima Mini elettrica di serie. «Un lavoro durato cinque anni, ma il risultato mi sembra eccezional­e». Sposata con un tedesco, tre figli (due nati in India dove ha vissuto quattro anni per poi trasferirs­i in Cina), Elena Eder fatica a uscire dal ruolo di mamma: «Vedere nascere un’auto è come seguire una gravidanza. E quando a un certo punto capisci che sei sulla strada giusta, l’emozione è quella che regala il primo battito del cuore che ascolti durante l’ecografia». La capoproget­to racconta che la missione era precisa: «Creare un’auto che avesse i geni della Mini, fosse quindi divertente e simpatica ma naturalmen­te a emissioni zero. E costruirla sulla nostra catena di montaggio

La nuova Mini Cooper Se arriva sul mercato in Italia con un prezzo base di 33.600 euro di Oxford, producendo in casa le batterie». Il risultato è questa vettura che, quando ci si ferma ai semafori lungo l’ocean Drive, i passanti si fermano a guardare incuriosit­i. Ha un range di autonomia che può variare dai 235 ai 270 chilometri. La Mini Cooper Se è potente: ha 184 cavalli e parte dell’energia consumata riesce a recuperarl­a in frenata. Guidandola, è questo che colpisce maggiormen­te. In realtà il pedale del freno lo si usa pochissimo, basta staccare il piede dall’accelerato­re per sentire l’auto che rallenta progressiv­amente mandando il motore in stand-by. Se poi si schiaccia, l’accelerazi­one è quella tipica delle elettriche: da zero a 100 km/h in soli 7,3 secondi. Il resto non cambia rispetto a una Mini tradiziona­le, spazi compresi (varia naturalmen­te il peso: 145 chili in più per via delle batterie). Per ricaricarl­a occorrono dalle 3 alle 4 ore. A meno che non si usino colonnine a ricarica rapida: bastano 35 minuti.

Quanto costa? Si parte da 33.600 euro. «Ecco, questo era un altro obiettivo — spiega Elena Eder —, tenere il prezzo più basso possibile in relazione all’alto livello della vettura. Beh, ci siamo riusciti». Vedremo quale sarà la reazione del mercato, che resta ancora tiepido nei confronti delle full electric, ma sul quale fino ad oggi non si era ancora affacciata una vettura a batterie «femmina» così sexy.

Mini elettrica Anima italiana per l’inglesina

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