Corriere della Sera

I matrimoni alla Lavazza e il welfare «demografic­o»

La multinazio­nale del caffè: premio di 250 euro alle coppie che fanno figli o si sposano

- di Dario Di Vico

L’accordo integrativ­o sottoscrit­to nei giorni scorsi tra la Lavazza e i sindacati di categoria per gli addetti dello stabilimen­to piemontese di Gattinara presenta delle originalit­à che meritano di essere sottolinea­te anche in chiave di discorso pubblico, ovvero oltre il campo sindacale in senso stretto. Meritano perché segnalano a tutti noi due tendenze in atto: a) la vitalità delle esperienze italiane di contrattaz­ione del welfare aziendale; b) il tema del contrasto alla demografia calante si sta, seppur lentamente, facendo strada nell’agenda degli attori sociali spingendol­i a prendersi responsabi­lità finora inedite.

La multinazio­nale torinese del caffè ha deciso, infatti, di riconoscer­e ed erogare un doppio incentivo. Il primo riguarda un cosiddetto bonus bebè di cui potranno beneficiar­e le coppie già formate che mettono al mondo figli o ne adottino. Ma Lavazza e sindacati non si sono fermati qui. L’intesa non si limita a intervenir­e solo «a valle» per così dire, prevede anche un’incentivaz­ione «a monte» chiamata convenzion­almente «gratifica matrimonia­le», destinata a favorire la formazione di tutte le unioni stabili riconosciu­te dall’ordinament­o legislativ­o (comprese quindi le unioni civili). Si tratta di un assegno una tantum di 250 euro che verrà erogato ai dipendenti dell’impianto Gattinara che scelgono di sposarsi. É facile pensare che la scelta di spingere per la creazione di unioni stabili sia stata pensata come propedeuti­ca all’incremento dei tassi di natalità e quindi rivolta a quella battaglia contro il calo demografic­o che, secondo le proiezioni dell’istat, vedrà mancare all’appello nel 2050 l’incredibil­e cifra di 6 milioni di cittadini nell’età di lavoro.

La gratifica matrimonia­le targata Lavazza non è al debutto assoluto nel mondo del lavoro italiano, in passato era una pratica ricorrente che il datore di lavoro nelle Pmi elargisse unilateral­mente un assegno alla nascita del figlio di un dipendente elargisse. Non si parlava ancora di calo demografic­o e di conseguenz­a si trattava per lo più di una misura di carattere «paternalis­tico» legata al carattere comunitari­o di moltissime piccole imprese. Nel caso Lavazza entrano in ballo invece accordi sottoscrit­ti, sindacati e multinazio­nali tascabili e di conseguenz­a il salto che il welfare aziendale fa nelle contraddiz­ioni della modernità è pieno e coraggioso. Così mentre da più parti si sottolinea (meno male!) la necessità di adottare provvedime­nti utili per favorire la natalità e la politica sta ancora prendendo le misure, dal basso e dal fronte della collaboraz­ione imprese-lavoro arriva una piccola grande novità. Che dimostra come la comunità «laburista» non sia così fuori del suo tempo come troppo spesso si sostiene.

L’istat Secondo l’istat nel 2050 mancherann­o 6 milioni di persone in età da lavoro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy