Le verifiche sul deviatoio: «Fa seguire i tracciati corretti»
Si chiama in gergo tecnico deviatoio e per il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, «doveva essere posto in una certa posizione e così non era». È il principale «imputato» dell’incidente di ieri. «È parte dello scambio ferroviario, un dispositivo elettromeccanico che congiunge due o più binari — spiega Alessandro Piras, sindacalista della Federazione italiana lavoratori trasporti (Filt)-cigl — e consente ai treni di prendere il “corretto tracciato”: la linea ferrata da percorrere». È composto da più parti. «Gli “aghi” si distinguono nel “cambiamento” che consente di deviare la via percorsa e nell’“incrociamento”, che consente ai bordini delle ruote di attraversare la rotaia che non verrà percorsa. Una volta il deviatoio era mossi a mano mentre ora è comandato in via remota dalle “torri di controllo”. Bisognerà capire quali siano state le cause dell’incidente: un errore umano o un guasto meccanico». Il deviatoio era stato oggetto di manutenzione. «Il Tribunale stabilirà che intervento è stato fatto e se ha influito», conclude Piras.
I deviatoi
Le tipologie
Modalità di azionamento
d Una volta era mosso a mano, ora è comandato in remoto dalle torri di controllo Va stabilito che tipo di manutenzione è stata fatta e se ha influito
Dispositivo di attuazione
Come funziona 1 Quando l’ago destro aderisce al binario il treno prosegue dritto
2
Quando è l’ago sinistro a muoversi il treno si immette sui binari a destra
A
A
Ramo deviato
B
C