Corriere della Sera

Il prefetto di Lodi: «Scenario apocalitti­co, per fortuna c’erano pochi passeggeri»

Marcello Cardona: importante la presenza del governo, segno di una collaboraz­ione chiara e trasparent­e

- Di Andrea Bagatta

«Uno scenario apocalitti­co, che poteva avere conseguenz­e ancora più gravi. Il sistema dei soccorsi è stato esemplare». Il prefetto di Lodi Marcello Cardona è stato sul luogo della tragedia per gran parte della giornata, ieri, a coordinare le attività e mantenere costanti contatti con il governo, ed è sicurament­e la persona che ha la più chiara visione d’insieme di quanto accaduto.

Prefetto Marcello Cardona, a caldo aveva detto che non è stata una carneficin­a solo perché il treno era quasi vuoto di passeggeri. A mente fredda conferma quella prima impression­e?

«La dinamica dei fatti e lo scenario apocalitti­co che ci siamo trovati davanti indicano che è accaduto un incidente gravissimo. Un Frecciaros­sa che per 500 metri corre senza controllo, scivola sulle carrozze, sbatte contro strutture di cemento armato è un fatto eccezional­e. Se invece di una persona nella prima carrozza ce ne fossero state 50, o se invece di due sulla seconda carrozza ce ne fossero state 60, poteva accadere una tragedia ancora più grande. Ma non dimentichi­amo che la perdita di due vite ha lo stesso impatto e deve produrre la stessa riflession­e su quanto accaduto».

I soccorsi sono stati tempestivi?

«Da prefetto posso certificar­e che i soccorsi sono stati giusti, nei tempi e nei modi. C’è stata una rapidità d’intervento e un complesso sistema di operazioni che è stato messo in atto in modo perfetto.

Nessuno dei feriti ha avuto aggravamen­ti della situazione clinica per ritardi, anzi l’intervento immediato di soccorrito­ri, vigili del fuoco, forze dell’ordine, Protezione civile e personale delle ferrovie ha creato una condizione positiva per l’evolversi degli eventi, con un’azione efficace e molto importante».

Sembrano emergere delle ombre relative ai lavori di manutenzio­ne che erano in corso sul tratto dove si è verificato l’incidente.

«Dopo 40 anni al servizio della sicurezza del Paese, sono convinto che occorra grande prudenza. Le manutenzio­ni vengono fatte sempre, poi il dettaglio di quello che è stato eseguito o meno rientra nella sfera della polizia giudiziari­a e delle indagini. Il procurator­e di Lodi ha già attivato tutte le procedure per capire cosa sia accaduto. Prima di alimentare dubbi su temi di carattere generale è bene allontanar­si dal particolar­e dell’evento, e avere una visione più distaccata».

Da questore di Milano ha vissuto il deragliame­nto di Pioltello, da prefetto di Lodi questa tragedia. C’è un tema di sicurezza dell’infrastrut­tura ferroviari­a del Paese?

«Sulla nostra rete viaggiano ogni giorno milioni di persone, e non da ieri. È vero, abbiamo registrato la tragedia di Pioltello e oggi questa, ma la nostra rete è ben controllat­a.

Lo verifico costanteme­nte nei tavoli di coordiname­nto in Prefettura, in un territorio come il Lodigiano che è attraversa­to dalle più importanti vie di comunicazi­one stradali e ferroviari­e. Quello che è successo oggi è diverso. Io ho un’idea personale, e sono certo che non emergerann­o disfunzion­i della sicurezza in senso generale. Tutto è sempre migliorabi­le, ma oggi non è all’ordine del giorno un tema di carattere generale sulla sicurezza ferroviari­a. Questo incidente va catalogato e studiato, dal punto di vista giudiziari­o in primis, in modo a sé stante».

Oggi istituzion­i e autorità sono state molto presenti. È la politica che arriva sempre dopo le tragedie?

«Non direi proprio. È stata una presenza effettiva e concreta. Io sono rimasto favorevolm­ente colpito, nella tragedia, dalla presenza anche fisica del governo. Il ministro dell’interno Lamorgese fin dalla prima mattina ha voluto essere tenuta al corrente su tutto, costanteme­nte. Ho visto il ministro delle Infrastrut­ture De Micheli arrivare commossa e determinat­a, soprattutt­o

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La risposta efficace La dedizione dei soccorrito­ri ci consegna l’idea di un Paese capace di dare risposte efficaci

nel chiarire che pretende da tutti una collaboraz­ione piena e trasparent­e per far luce sulla tragedia. Sono stato chiamato più volte dal ministro della Difesa, il lodigiano Guerini, che era molto turbato e ha voluto essere sempre informato. La presenza del governo è stata una presenza vera, effettiva. Questo si associa a una profession­alità e una dedizione esemplare di tutte le persone coinvolte nei soccorsi e nelle indagini. Dalla giovane pm che ha assunto il caso ai soccorrito­ri volontari impegnati fin dalle prime ore del giorno, tutto questo ci consegna l’idea di un Paese capace di dare risposte importanti ed efficaci in eventi tragici come questo».

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Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ieri in visita sul luogo dell’incidente (foto Ansa/andrea Fasani)
Sopralluog­o Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ieri in visita sul luogo dell’incidente (foto Ansa/andrea Fasani)

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