Corriere della Sera

Accoltella la moglie e poi si uccide «È morta perché voleva lasciarlo»

Torino, i corpi trovati in un elegante appartamen­to. Lui era un grafico, lei faceva l’architetto

- Massimo Massenzio

Anna e Andreas sembravano una coppia perfetta. Belli, sorridenti e innamorati come quando si erano conosciuti. Dietro quell’apparente cortina di felicità, però, Anna Sergeevina Marockina, 32 anni, architetto di origine russa, nascondeva tutti i suoi dubbi, le insoddisfa­zioni e il desiderio di dare una svolta alla sua esistenza.

Un secondo salto nel buio, come quello che aveva fatto 5 anni fa, quando aveva deciso di lasciare la Russia per sposare Andreas Trabuio Raae Pedersen, grafico danese 39enne, che da molti anni si era trasferito in Italia. Non ne ha avuto il tempo. La sua vita si è spezzata alle 4,20 di ieri, quando l’uomo che aveva seguito fino a Piossasco, Comune di quasi 20 mila abitanti nella seconda cintura di Torino,

l’ha uccisa con una coltellata alla gola. Poi Andreas si è tolto la vita conficcand­osi un coltello nel cuore e accasciand­osi accanto a lei.

Da un anno e mezzo vivevano in un’elegante palazzina appena costruita in via Robert Capa 35. Al primo piano di quell’edificio è scoppiata una violenta discussion­e, una delle poche che i vicini abbiano mai sentito. Erano già andati a dormire, indossavan­o solo slip e maglietta, ma forse nella notte Anna ha trovato il coraggio di ribadire al marito il desiderio di voltare pagina.

I familiari di Andreas hanno

La vicenda

● I corpi senza vita di Andreas Trabuio Raae Pedersen e della moglie Anna Sergeevina Marockina sono stati trovati ieri dai carabinier­i in un appartamen­to al primo piano di via Robert Capa 35, a Piossasco (Torino)

● L’allarme è stato dato alle 4 da una vicina della coppia che ha chiamato il 112 preoccupat­a dalle urla che provenivan­o dell’alloggio

● I due, entrambi cittadini italiani, lui di origine danese e lei russa, erano sposati dal 12 ottobre 2014

Le nozze

Andreas era danese e viveva da anni in Italia, lei ha lasciato la Russia per sposarlo nel 2014

raccontato ai carabinier­i di Piossasco di tensioni sempre più frequenti fra i due, dovute al fatto che Anna fosse intenziona­ta a lasciarlo. La lite è cominciata poco dopo le 4, quando la dirimpetta­ia è stata svegliata dalle urla di una donna che chiedeva aiuto. È uscita sul pianerotto­lo e si è resa conto che quella era la voce di Anna. Ha provato a bussare alla porta e a suonare il campanello: nessuna risposta, rumori soffocati, un tonfo e poi un lungo silenzio. A quel punto la donna è rientrata in casa e ha chiamato il 112, ma quando in via Capa sono arrivati i primi soccorsi era ormai troppo tardi.

I Vigili del fuoco hanno sfondato la porta e nel soggiorno hanno trovato le prime tracce di sangue e di una furibonda colluttazi­one. È probabile che Andreas, fuori controllo, abbia colpito la moglie prima di trascinarl­a in bagno. Poi si è armato con un grosso coltello da cucina e non ha voluto ascoltare la voce di Anna che lo implorava di risparmiar­la. Un solo fendente, senza pietà, che ha reciso la gola del brillante architetto che lavorava in una ditta di design a Rivalta di Torino. Andreas ha lasciato cadere il coltello a terra, come se si fosse reso conto solo in quel momento di quello che aveva fatto. È tornato in cucina e ne ha preso un altro, provando a tagliarsi le vene, ma non ha avuto il coraggio

Insieme Andreas Trabuio Raae Pedersen, grafico danese di 39 anni,

(a sinistra) e la moglie Anna Sergeevina Marockina, 32enne architetto, di origine russa di affondare la lama. A quel punto si è sistemato di fronte alla moglie, ha rivolto il coltello verso il suo cuore e si è gettato a terra accanto a lei. Lasciando che la lama lo uccidesse.

Un amore finito con una tragedia, l’ennesimo, ma sull’intera vicenda ci sono ancora punti oscuri che le indagini dei carabinier­i, coordinati dal pm Paolo Scafi, dovranno chiarire. Andreas aveva pochi amici, ma viene descritto da tutti come una persona mite e tranquilla. Ha un fratello gemello che vive in Danimarca e alcuni parenti in provincia di Torino. In passato aveva vissuto a Beinasco e aveva acquisito la cittadinan­za italiana. Nel 2008 aveva fondato l’ap service 3D, azienda specializz­ata nelle misurazion­i di precisione, che operava soprattutt­o

Cittadini italiani Tutti e due avevano la cittadinan­za italiana La Procura ha aperto un’inchiesta

nell’automotive. Anna era arrivata in Italia solamente nel 2014 e a dicembre, dopo il matrimonio, aveva acquisito il passaporto italiano. Viaggiavan­o spesso per lavoro e a Piossasco tornavano praticamen­te solo per dormire. Da qualche tempo, però, Anna desiderava qualcosa di più.

Nella sede dell’elegante studio di design dove Anna lavorava da circa due anni nessuno riesce a crederci: «Siamo sconvolti — ripetono i colleghi con gli occhi lucidi —. Era una persona dolcissima».

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