Berlusconi e Veronica, doppia rinuncia a milioni di euro
Dopo battaglie legali a sorti alterne cominciate a maggio 2009 dopo 22 anni di matrimonio, un armistizio chiude la guerra ultradecennale del divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario la quale deve «accontentarsi» di una una tantum intorno ai 500mila euro ma soprattutto incassa la rinuncia dell’ex marito a un credito di circa 28 milioni. L’intesa raggiunta tra gli ex coniugi è stata ratificata ieri dal Tribunale di Monza. Secondo l’accordo, il Cavaliere, assistito dagli avvocati Valeria De Vellis e Pier Filippo Giuggioli, rinuncia ai 46 milioni di euro che Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini, aveva ricevuto fino al 2017 quando la Corte d’appello di Milano annullò l’assegno divorzile da 1,4 milioni che Berlusconi le aveva versato per tre anni in base al principio, fissato dalle Sezioni unite della Cassazione, secondo il quale il coniuge più povero non ha diritto al sostentamento se è in grado di mantenere un tenore di vita dignitoso. La Lario, infatti, risultava godere di una condizione di vita di «assoluta agiatezza» garantita da un patrimonio di 100 milioni che le era stato costituito da Berlusconi e, quindi, doveva restituire i 46 milioni che aveva ricevuto indebitamente fino ad allora. Parimenti, la signora, assistita dall’avvocato Cristina Morelli, rinuncia ai 18 milioni che esigeva dall’ex marito per assegni non pagati ottenendo anche una somma forfettaria con cui contribuirà a pagare le spese legali. Cadono anche i pignoramenti reciproci che i due ex coniugi avevano eseguito l’uno contro l’altro.