Corriere della Sera

Revisione dell’irpef, piano ad aprile Plastic e sugar tax, si cambia ancora

Slitta l’approdo in aula del mille proroghe. Misiani: costa troppo la cedolare per i negozi

- Enrico Marro

Plastic e sugar tax cambierann­o ancora. Le due tasse che dovrebbero entrare in vigore, rispettiva­mente, a luglio e a ottobre, e che tante discussion­i hanno creato nella maggioranz­a durante la discussion­e della manovra di bilancio, verranno ancora «rimodulate». Lo ha detto ieri il viceminist­ro dell’economia, Antonio Misiani, appellando­si a Italia viva affinché ritirasse gli emendament­i presentati al disegno di legge Milleproro­ghe che prevedevan­o un ulteriore differimen­to delle tasse sulla plastica e sullo zucchero. Iv ha accettato di ritirare le sue proposte e Misiani ha ribadito che plastic e sugar tax verranno «migliorate».

Sempre ieri, in commission­e alla Camera, sono stati respinti gli emendament­i del centrodest­ra per il ripristino della cedolare secca sugli affitti dei negozi. Sarebbe costata 261 milioni, ha detto Misiani: troppo, se ne riparlerà con la manovra per il 2021, ha aggiunto. L’approdo del Milleproro­ghe in aula è slittato alla prossima settimana.

Sempre in materia fiscale, ieri mattina, al ministero dell’economia si è tenuto il primo vertice di maggioranz­a sulla riforma del fisco. Al tavolo col ministro Roberto Gualtieri, che punta a presentare un disegno di legge delega entro aprile, la viceminist­ra Laura Castelli per i 5 Stelle, la sottosegre­taria Cecilia Guerra per Leu e il vicecapogr­uppo alla Camera Luigi Marattin per Iv. Insieme hanno discusso le proposte messe a punto nella maggioranz­a, consapevol­i che l’ostacolo maggiore è il reperiment­o delle ingenti risorse necessarie per coprire eventuali tagli delle tasse. Ostacolo ancora più arduo da superare alla luce delle «clausole di salvaguard­ia» che, senza interventi, farebbero salire Iva e accise per 20 miliardi nel 2020. Il tutto in uno scenario di frenata dell’economia mondiale, a causa del coronaviru­s.

Al Tesoro, anche se non lo si ammette ufficialme­nte, in pochi credono si possa ancora centrare l’obiettivo di un Pil a +0,6% quest’anno. In questo quadro l’unica strada percorribi­le per trovare le risorse sembra quella indicata dal sottosegre­tario all’economia, Pier Paolo Baretta, che ritiene inevitabil­e una rimodulazi­one dell’iva «preferibil­mente riducendo quella sui beni del carrello della spesa e aumentando quella sui beni voluttuari o di lusso», e un riordino delle tax expenditur­e. Di questo ieri non si è parlato nel vertice a via XX Settembre. Si è invece preso atto che c’è la volontà comune di intervenir­e a sostengo delle famiglie numerose (assegno unico) e degli incapienti (redditi fino a 8 mila euro). «Stiamo lavorando bene, in un bel clima, costruttiv­o», dice Gualtieri.

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Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo di Essilorlux­ottica

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