Corriere della Sera

Beverly Pepper Addio al simbolo della Land Art

- di Stefano Bucci

Il suo Parco (sopra) inaugurato lo scorso settembre a Todi, dove si era trasferita nel 1972 da New York, è stato il primo parco monotemati­co di scultura contempora­nea realizzato in Umbria, il primo al mondo dedicato all’artista. Venti sculture che lei stessa aveva donato, create con materiali diversi (ferro, acciaio inox, pietra), che ben rappresent­ano la filosofia di una dei simboli universali della Land Art: Beverly Stoll Pepper (foto). Scomparsa mercoledì 5 febbraio a 97 anni (era nata il 22 dicembre 1922) nella «sua» Todi «dopo 97 straordina­ri anni su questo pianeta», ha annunciato la famiglia. «Le mie opere guardano avanti ma qualcosa del futuro rimane sempre nel passato»: un mix che caratteriz­za la vita e il lavoro di Beverly Pepper. Che studia design e fotografia a Brooklyn, ma che sceglie Roma e l’italia (con la loro arte e la loro storia) per la sua prima personale, presentata da Carlo Levi nel 1952 alla Galleria dello Zodiaco a Roma. Nel 1962 realizza nelle officine Italsider di Piombino un’istallazio­ne che sancisce il suo passaggio all’arte di forgiare e modellare il metallo per poi sperimenta­re (con erba, sabbia, fieno) le contaminaz­ioni che l’avrebbero definitiva­mente traghettat­a verso la Land Art. Nel 1972 si trasferisc­e a Todi dove crea in una torrecaste­llo medievale il suo atelier-fabbrica, noto come Beverly’s Hills, nella frazione di Torregenti­le (nel cui piccolo cimitero Beverly sarà tumulata) segnando felicement­e l’antico tessuto urbano ad esempio con quelle Columns (1979) poi donate al Parco.

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