Beverly Pepper Addio al simbolo della Land Art
Il suo Parco (sopra) inaugurato lo scorso settembre a Todi, dove si era trasferita nel 1972 da New York, è stato il primo parco monotematico di scultura contemporanea realizzato in Umbria, il primo al mondo dedicato all’artista. Venti sculture che lei stessa aveva donato, create con materiali diversi (ferro, acciaio inox, pietra), che ben rappresentano la filosofia di una dei simboli universali della Land Art: Beverly Stoll Pepper (foto). Scomparsa mercoledì 5 febbraio a 97 anni (era nata il 22 dicembre 1922) nella «sua» Todi «dopo 97 straordinari anni su questo pianeta», ha annunciato la famiglia. «Le mie opere guardano avanti ma qualcosa del futuro rimane sempre nel passato»: un mix che caratterizza la vita e il lavoro di Beverly Pepper. Che studia design e fotografia a Brooklyn, ma che sceglie Roma e l’italia (con la loro arte e la loro storia) per la sua prima personale, presentata da Carlo Levi nel 1952 alla Galleria dello Zodiaco a Roma. Nel 1962 realizza nelle officine Italsider di Piombino un’istallazione che sancisce il suo passaggio all’arte di forgiare e modellare il metallo per poi sperimentare (con erba, sabbia, fieno) le contaminazioni che l’avrebbero definitivamente traghettata verso la Land Art. Nel 1972 si trasferisce a Todi dove crea in una torrecastello medievale il suo atelier-fabbrica, noto come Beverly’s Hills, nella frazione di Torregentile (nel cui piccolo cimitero Beverly sarà tumulata) segnando felicemente l’antico tessuto urbano ad esempio con quelle Columns (1979) poi donate al Parco.