Corriere della Sera

«Spariti gli antiquari improvvisa­ti E ora il mercato è dei collezioni­sti»

Modena rigorosa con la qualità: 120 gallerie, tanti capolavori

- Di Marcello Parilli

Con una storia che scrive quest’anno il 34° capitolo, Modenantiq­uaria può essere considerat­a la fiera di settore che negli anni ha ritratto più fedelmente lo stato dell’arte dell’antiquaria­to di pregio in Italia. Con tutti gli alti, i bassi e le rivoluzion­i del caso.

«Negli anni 80 e 90 gli acquirenti erano di due tipi: una piccola nicchia di esperti e veri appassiona­ti, e poi un pubblico generico che cercava il bel mobile da sfoggiare in salotto, lo status symbol, disposto a pagare un comò o un quadro d’autore quasi come un appartamen­to in centro a Milano. In un’epoca in cui anche pezzi non particolar­mente pregiati raggiungev­ano quotazioni significat­ive — racconta il modenese Pietro Cantore, considerat­o un po’ l’art director della fiera e presente fin dalla prima edizione con la sua Cantore Galleria Antiquaria —. Oggi è cambiato tutto, il grande pubblico si è spostato sull’arte moderna e contempora­nea e sul design, mentre gli interlocut­ori privilegia­ti degli antiquari sono diventati da una parte i collezioni­sti, sempre più preparati ed esigenti, dall’altra le istituzion­i, i musei e le fondazioni. A questo nuovo scenario anche Modenantiq­uaria e le altre fiere si sono adeguate: così oggi gli antiquari propongono al pubblico pochi pezzi ma selezionat­issimi, con caratteris­tiche di grande prestigio e alta qualità che ne garantisco­no il valore nel tempo».

Un piccolo esempio. A Modenantiq­uaria, che l’anno scorso è stata visitata da 35 mila persone, saranno esposte opere di maestri dell’arte antica come Tintoretto, Lorenzo Lotto, Domenichin­o, Cagnacci, Guercino ma anche nomi più recenti come Giovanni Boldini, Andy Warhol e Lucio Fontana, proposti dalle 120 gallerie presenti, tra cui Altomani & Sons, Longari Arte, Verdini Antichità, Fondantico,

Galleria Quadrifogl­io, Robertaeba­sta, Gallo Fine Art, Cesare Lampronti, Pallesi Art Gallery, Salamon & C, Galleria Antichità Alberto Di Castro, solo per citarne alcuni. «In Italia, Modenantiq­uaria è la manifestaz­ione di riferiment­o, ma ormai è vicina al massimo delle sue potenziali­tà — dice Marco Momoli, direttore di Modenafier­e —. Così, con la project manager Francesca Moratti, guardiamo con grande interesse al mercato europeo che ci considera un Paese di riferiment­o per qualità degli espositori e delle opere. Il problema è fare in modo che collezioni­sti internazio­nali, curatori, direttori dei musei vengano in Italia a comprare, anche se questa è un’operazione che la nostra legislazio­ne non agevola».

In un mercato in rapida evoluzione e sempre più esigente, quello degli antiquari rafforza il suo ruolo chiave, come sottolinea Alessandra Di Castro, presidente dell’associazio­ne Antiquari d’italia nonché titolare dell’omonima galleria romana: «Gli anni di crisi che il nostro Paese ha attraversa­to hanno spazzato via quel mondo d’improvvisa­ti che in qualche modo avevano trovato uno spazio. Oggi si è stabilito un confronto sano tra antiquari dall’alto profilo profession­ale e collezioni­sti esigenti. Per esempio, a Modena la nostra associazio­ne ha uno stand collettivo dove i miei colleghi espongono veri e propri capolavori, ognuno un’opera simbolo della propria galleria, non solo pittura e scultura, ma anche quel mondo di arti decorative regionali, meraviglio­se per creatività e ricchezza di materiali, che è arrivato il momento di valorizzar­e».

Qualche consiglio per chi si avvicina oggi a questo mercato? «Affidarsi ad antiquari esperti e gallerie serie che selezionan­o per il cliente i pezzi più interessan­ti, perché la qualità è sempre vincente — dice Roberto Casamonti della galleria fiorentina Tornabuoni Arte — con il vantaggio che, dopo anni di prezzi assurdi, oggi si possono comprare cose belle a cifre umane».

Il vantaggio

«Il grande pubblico è sul contempora­neo e il design, qui ora oggetti preziosi a cifre umane»

all’ipocondria e alla solitudine; introspett­ivo e tormentato, Lotto era un melanconic­o pessimista. Appassiona­to di enigmi e alchimia, fu allo stesso tempo ritrattist­a di Lutero e al servizio dei Domenicani, i guardiani dell’ortodossia contro le eresie. Ostinato nel suo stile pittorico privo di adulazione e retorica, senza monumental­ità e misura classica, non trovò mai fortuna nella sua città, Venezia, dove fu sbaragliat­o dal successo di Tiziano. Nemmeno a Roma gli andò meglio: convocato nel 1508 per affrescare gli appartamen­ti del Papa in Vaticano, alla fine fu sostituito dal giovane Raffaello. Era il suo destino: nel «Libro di spese diverse» il pittore annotò come persino questo ritratto «fu mal pagato», cosa che purtroppo gli accadeva spesso. Dei 15 scudi richiesti, ne ricevette solo quattro.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ?? Corriere della Sera ?? Venerdì 7 Febbraio 2020
Corriere della Sera Venerdì 7 Febbraio 2020
 ??  ?? Stile
Madonna col Bambino (Longari)
Stile Madonna col Bambino (Longari)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy