Corriere della Sera

Le chiavi del derby

Da Ibra a Lukaku all’incognita Eriksen Hernandez la variabile più importante Gli uomini e i duelli che possono decidere

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MILANO Il segreto in fondo è sempre lo stesso, riuscire a trovare la chiave giusta per aprire il derby e vincerlo. L’inter è in viaggio per lo scudetto, forte del secondo posto e della vittoria dell’andata, il Milan prova a risalire e a riacciuffa­re un posto in Europa, spinto dal fattore Ibrahimovi­c. Gli attaccanti saranno gli uomini chiave.

Zlatan cambia tutto

Con o senza Zlatan per i rossoneri non è lo stesso. Se manca lui in campo, la media punti dei rossoneri è di 1,2 a partita, quando c’è s’impenna a 2,5. Lo prenderann­o in consegna probabilme­nte Godin e Skriniar, perché Ibrahimovi­c non ha una zona di competenza fissa e perché De Vrij, il centrale olandese, va di rado in marcatura e più spesso raddoppia o chiude. L’inter è una delle vittime preferite di Ibra: lo svedese ha segnato cinque gol in sette sfide contro i nerazzurri in serie A, compresa l’ultima doppietta nel maggio 2012. L’attaccante ama le sfide, stavolta però si scontra con la miglior difesa del campionato (18 reti subite).

La promessa di Romelu

L’alter ego del cattivissi­mo Zlatan è il gigante buono Romelu Lukaku. I due furono compagni a Manchester: «Sarà bello sfidarlo». Il belga, dopo l’ultima doppietta di Udine, ha promesso: «Segno tanto in trasferta, ma voglio fare la differenza anche a San Siro». Al Milan però ha già fatto gol nel derby d’andata, staccando di testa su Romagnoli. Il duello si riproporrà, anche se il modo di giocare di Lukaku è molto cambiato in questi mesi. Il centravant­i parte da molto lontano, apre spazi, ma quando è in area attira nella trappola il marcatore appoggiand­osi su di lui per poi aggirarlo. I numeri del centravant­i di Conte sono impression­anti: già 16 reti, di cui solo 4 in casa però. Di fatto Lukaku ha segnato da solo quasi quanto tutto il Milan, la cui rosa attuale, depurata di Piatek e Suso, ha realizzato la miseria di 18 gol. Però in questo 172° derby di serie A,

Lukaku non avrà Lautaro come spalla, ma Sanchez. Il cileno è molto mobile, e qui bisognerà vedere chi sarà tra Musacchio o Kjaer a prenderlo in consegna. Il primo è favorito.

L’incognita Eriksen

Il danese è la vera doppia incognita del derby. Doppia perché è una variabile incalcolab­ile per il Milan, ma anche per l’inter. Conte deve decidere come utilizzarl­o, se da trequartis­ta come a Udine o da mezzala sinistra, se farlo partire dall’inizio (probabile) o a gara in corso. All’esordio da titolare ha faticato da trequartis­ta, deve acquisire il ritmo e capire i meccanismi, ma anche la squadra deve adattarsi a lui. Un guaio anche per il Milan. Stefano Pioli deve scegliere a chi affidarlo, potrebbe essere Kessie o, se davvero il danese giocherà da trequartis­ta puro, finire sotto l’influenza di Bennacer.

Gigio contro...?

...Handanovic? O Padelli? Con lo sloveno sarebbe anche uno scontro generazion­ale, visto che fra i due ballano 15 anni, una carriera intera. Difficile però che possano sfidarsi.

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Rafael Leao contende un pallone volante a Nicolò Barella. È una foto del derby d’andata, vinto 2-0 dall’inter con reti di Brozovic e Lukaku (Getty Images)
Duello aereo Rafael Leao contende un pallone volante a Nicolò Barella. È una foto del derby d’andata, vinto 2-0 dall’inter con reti di Brozovic e Lukaku (Getty Images)

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