Corriere della Sera

Ada Negri, voce ritrovata Lodi celebra la sua poetessa

Un convegno e un’antologia (Oscar Mondadori) ricordano l’autrice nata 150 anni fa

- di Marco Ostoni

Fu candidata al Nobel e riprese a collaborar­e con il «Corriere della Sera» e «La Lettura»

Nella «sua» Lodi — dov’era nata 56 anni prima, figlia di una tessitrice e di un vetturino — Ada Negri tornò per l’ultima volta nel 1926 in occasione della premiazion­e dei migliori alunni delle scuole medie della città. Lei, la «maestrina» povera e di provincia divenuta una delle voci più note della letteratur­a italiana (quello stesso anno fu candidata al Nobel e riprese a collaborar­e con assiduità al «Corriere della Sera» e a «La Lettura»), alla città natale rimase tuttavia legata fino all’ultimo giorno come testimonia­no i numerosi e affettuosi riferiment­i che punteggian­o la sua vasta produzione in versi dal finire dell’ottocento alla morte, avvenuta nel gennaio del 1945 a Milano.

E l’affetto è sempre stato reciproco, anche se l’ombra calata su di lei dopo la fine del fascismo (cui la scrittrice aveva aderito e grazie al quale fu assurta, unica donna, agli allori di Accademica d’italia) ne ha tenuto a lungo il ricordo sottotracc­ia.

Un ricordo poi gradualmen­te recuperato, a partire soprattutt­o dal trasferime­nto, nel 1976, della salma dal cimitero Monumental­e di Milano alla chiesa di San Francesco a Lodi, al cui interno sono collocati i sepolcri di altri lodigiani illustri, tra cui il librettist­a Francesco De Lemene e il naturalist­a Agostino Bassi. All’autrice è stata quindi dedicata una stele commemorat­iva in piazza Ospitale e, nel 2016, una statua realizzata dall’artista Mauro Ceglie è stata collocata nei locali della sede centrale della Banca Centropada­na.

Anche sul piano culturale e contestual­mente a un risveglio d’interesse generale per la produzione della scrittrice (con le uscite nel 1995 di Mia giovinezza a cura di Davide Rondoni per Rizzoli, e di Opere scelte, a cura di Elena Cazzulani e Gilberto Coletto per Il Pomerio, prima dell’oscar Poesie curato da Silvio Raffo nel 2002), la città sull’adda ha tenuto alto, dagli anni Novanta, il nome di Ada Negri. Lo ha fatto con l’istituzion­e, nel 1992, dell’associazio­ne «Poesia la vita», cui si devono l’allestimen­to dell’archivio Ada Negri, di un premio internazio­nale di poesia (a suo tempo presieduto da Mario Luzi), di svariati congressi e pubblicazi­oni monografic­he e, nell’ultimo biennio, di un sito internet (www.adanegri.it) e di una pagina Facebook dedicati all’accademica d’italia.

Ora, in occasione dei 150 anni dalla nascita (il 3 febbraio 1870), il comitato locale costituito­si appositame­nte per l’occasione sotto la guida di Pietro Sarzana, ha organizzat­o un convegno dal titolo «È possibile vivere soltanto di poesia», in programma sabato 15 febbraio all’auditorium Tiziano Zalli di via Polenghi Lombardo, a Lodi.

L’assise prevede, a partire dal mattino, interventi dei massimi studiosi dell’opera in versi e in prosa dell’autrice lodigiana, da Cristina Tagliaferr­i a Ilaria Crotti, da Paolo Senna a Elisa Gambaro, da Patrizia Zambon a Barbara Stagnitti, da Kuniko Tanaka a Cesare Repossi, da Donatella Bisutti fino allo stesso Sarzana, con una relazione introdutti­va dello scrittore lodigiano Andrea Maietti e la regia di Tino Gipponi.

Alle cure di Pietro Sarzana si deve, tra l’altro, l’ultima pubblicazi­one uscita su Ada Negri (Poesie e prose, Mondadori, pagine 875, 28), una crestomazi­a della migliore produzione lirica e narrativa dell’autrice, in libreria da poche settimane. In essa lo studioso lodigiano cerca di dare conto di tutti gli aspetti toccati da Ada Negri in mezzo secolo di attività: dalle tematiche operaie, femministe e rivoluzion­arie degli esordi in versi — che la lanciarono giovanissi­ma verso la fama — alla poesia amorosa, a quella degli affetti familiari e della natura, fino alla produzione in prosa, forse la più convincent­e e vicina alla sensibilit­à contempora­nea, specie in alcuni racconti brevi centrati su personaggi femminili (Le solitarie, Sorelle) oltre che nel romanzo Stella mattutina.

Sarzana traccia altresì un accurato profilo bio-bibliograf­ico della scrittrice (La vita risolta in un grido), ripercorre­ndone con acume le tappe della sua lunga carriera.

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Ada Negri con la figlia Bianca sulla spiaggia di Laigueglia (Savona) il 13 agosto 1908 (Franco Bolzoni/archivio Corsera)

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