Da Franceschini a Rosato, la scomparsa dei pontieri
Gelo tra il ministro della Cultura e l’ex segretario pd. Anche Guerini non media più
Tra il Pd e Italia viva, nonostante le scissioni, le baruffe e le polemiche quasi quotidiane, finora non erano stati tagliati tutti i ponti. È vero che Matteo Renzi e Nicola Zingaretti non si rivolgevano più la parola direttamente (solo a mezzo stampa per rinfacciarsi colpe e peccati) ma, per esempio, l’ex premier manteneva rapporti se non eccellenti quanto meno soddisfacenti con Dario Franceschini.
Ora, però, anche tra il leader di Iv e il ministro della Cultura è calato il gelo. Lo provano due circostanze, oltre ai loro cellulari, ormai muti l’uno per l’altro. Nell’ultimo Consiglio dei ministri è stato proprio Franceschini a decidere di procedere anche con l’odiato (da Renzi) lodo Conte bis, nonostante le perplessità (e i timori) dei ministri 5 Stelle. Una mossa politica, non una ripicca. Però Renzi se l’è legata al dito.
Ma la rottura vera tra i due, che pure avevano portato avanti di comune accordo la riforma elettorale con il proporzionale e la soglia di sbarramento, è stata causata dalle nomine. Renzi infatti imputa a Franceschini la decisione di indicarle a una ad una senza presentare un pacchetto complessivo e, quindi, senza passare per un tavolo di trattativa in cui ogni alleato può ottenere il «suo».
Anche un mediatore per eccellenza, Lorenzo Guerini, che ha sempre preferito la linea soft, non fa più da pontiere. Certo, il ministro della Difesa continua a tenere vivi i suoi rapporti con i parlamentari di Italia viva, perché serbare rancore o tanto meno coltivarlo non fa parte della sua natura. Ma le comunicazioni con Matteo Renzi si sono interrotte. E che dire degli altri? Quelli che un tempo erano renziani non hanno alcuna voglia di fare i pontieri. Anzi, partono da loro le bordate più pesanti nei confronti di Italia viva. E sono sempre loro i pd che stanno lavorando ai fianchi Iv per riportare a casa qualche parlamentare che non sembra più sentirsi troppo a suo agio dentro il partito di Renzi.
Anche i pontieri di Italia viva sembrano scomparsi. Ettore Rosato, che per il ruolo istituzionale (è vicepresidente della Camera), fino a poco tempo fa giocava un ruolo di mediazione e che, ministre a parte, era tra i pochi di Iv a parlare con Giuseppe Conte (Renzi e il premier non si sentono da quel dì) da qualche giorno non riesce da avere più contatti con l’inquilino di Palazzo Chigi.
Più fortuna, come pontiere, sembra averla Denis Verdini, che vuole portare un drappello di Forza Italia dentro Iv. Ma è tra Italia viva e il resto della maggioranza che ormai sembrano non esserci più gli ufficiali di collegamento. E nemmeno la decisione di mettere nel freezer la crisi sembra aver contribuito a scongelare i rapporti tra gli alleati.