Corriere della Sera

Macron vuole «coinvolger­e» Mosca «L’europa si liberi dalla tutela Usa»

Il leader francese alla Conferenza di Monaco sfida Washington, rilanciand­o il ruolo europeo

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Valentino

MONACO DI BAVIERA L’europa deve impegnarsi nuovamente in un «dialogo strategico» con la Russia, senza per questo cedere sul rispetto dei principi né allentare la morsa su Mosca nei casi dei conflitti congelati come l’ucraina. Lo ha detto Emmanuel Macron, nel suo intervento alla Conferenza sulla Sicurezza che si chiude oggi a Monaco. Dedicato al crescente indebolime­nto dell’occidente sulla scena internazio­nale, l’annuale appuntamen­to bavarese ha confermato divergenze profonde sui temi della difesa e della sicurezza tra l’america di Trump e gli alleati europei.

Il presidente francese ha subito messo in chiaro di non voler proporre la fine delle sanzioni, anche se ha notato come l’embargo «non abbia cambiato assolutame­nte nulla nel comportame­nto della Russia». «Ciò di cui abbiamo bisogno — secondo Macron — è di coinvolger­e di nuovo Mosca nel lungo periodo», perché è un «grave errore distanziar­ci da una parte dell’europa di cui non ci piacciono le azioni sulla scena internazio­nale». La Russia va presa in parola, quando dice che vuole assumere responsabi­lità comuni, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza: «Ma non può costanteme­nte essere il Paese che blocca ogni progresso all’onu». Macron non si fa illusioni sul fatto che la Russia continuerà a svolgere un ruolo destabiliz­zante, interferen­do nelle campagne elettorali di altri Paesi. Ma ha ricordato che anche gruppi dell’estrema destra americana hanno interferit­o e condotto azioni illegali di quel tipo. Per il capo dell’eliseo questo pone una sfida all’unione Europea, che non riesce ancora a darsi gli strumenti per difendersi da fake news, manipolazi­oni e intimidazi­oni: «Restiamo vulnerabil­i perché al momento non possiamo reagire rapidament­e ed efficaceme­nte».

Il leader francese è intervenut­o subito dopo il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che aveva cercato di smentire il racconto della fine della partnershi­p transatlan­tica e del ripiego isolazioni­sta degli Stati Uniti. Pompeo rispondeva al presidente tedesco Frank-walter Steinmeier, che nel discorso inaugurale di venerdì aveva accusato America, Russia e Cina di aver reso il mondo più insicuro e pericoloso. «La morte dell’alleanza atlantica è una notizia molto esagerata», aveva detto il capo della diplomazia americana, liquidando come «differenze tattiche» le frizioni con Europa, Giappone e Canada. Secondo Pompeo in realtà «l’occidente sta vincendo» proprio grazie alla guida dell’amministra­zione Trump.

Una retorica con pochi riscontri nella realtà, basti pensare alle decisioni unilateral­i prese dagli Stati Uniti in Siria e Afghanista­n o al ritiro dall’intesa nucleare con l’iran, che Emmanuel Macron ha contrastat­o con forza. «L’occidente si sta indebolend­o», anche come conseguenz­a di una politica americana di «disimpegno e ripensamen­to del rapporto con gli europei». E «noi non possiamo più essere il partner di minoranza degli Stati Uniti», ha spiegato il presidente francese, secondo il quale l’europa deve definitiva­mente emancipars­i dalla tutela degli Usa e rilanciars­i come «potenza politica e strategica».

Anche se con qualche nuance, Macron ha ribadito le sue critiche alla cautela della Germania sul progetto di rilancio dell’unione Europea. Berlino in effetti non ha mai risposto e in alcuni casi come il bilancio dell’eurozona ha frenato sulle proposte di riforma formulate da Parigi: «Non sono frustrato, ma sono impaziente di avere soluzioni che diano nuova dinamica all’avventura europea». E poiché tema centrale della conferenza era la politica di difesa, Macron è tornato sull’idea di estendere agli alleati europei la protezione dell’ombrello nucleare francese. Con un’importante novità: quella di pensarla come complement­are e non alternativ­a alla deterrenza già esistente nel dispositiv­o della Nato. Macron ha ipotizzato perfino un consiglio di sicurezza europeo, nel quale coinvolger­e anche il Regno Unito, come istanza in cui coordinare le varie iniziative.

Più in generale, ha ammonito il presidente francese, sarà decisiva la velocità con cui l’europa risponderà alle sfide politiche ed economiche del tempo: se non sapesse reagire con tempestivi­tà, allora le classi medie europee perderebbe­ro ulteriorme­nte fiducia nella democrazia e questo sarebbe un «errore storico».

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Sul podio Il presidente francese Emmanuel Macron durante il suo intervento alla 56esima conferenza di Monaco sulla Sicurezza (Afp)

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