Teramo, il dramma di Simona Viceconte. L’uomo dal quale si stava separando: «Io non c’entro nulla»
TERAMO «Cos’è che non ho capito?». Simona Viceconte non c’è più e il giorno dopo il marito, Luca, piange disperato nella casa del quartiere di Colleatterrato Basso, a Teramo, dove, da venerdì mattina, è calata un’angoscia pesante e buia. Lei, 45 anni, si è impiccata alla ringhiera del sottoscala, un anno dopo l’analogo gesto suicida della sorella più grande, Maura, maratoneta e mezzofondista di fama internazionale con un primato sui diecimila metri, ma la Procura non ha ritenuto che il legame tra le due donne e il dolore di Simona per la tragedia di un anno fa bastassero ad archiviare la vicenda.
Tanto da spingere il pm, Enrica Medori, a indagare il marito di Simona per maltrattamenti in famiglia ipotizzando anche la responsabilità oggettiva. Un «procedimento tecnico», spiegano fonti giudiziarie, per svolgere l’autopsia alla presenza dei consulenti di parte (il marito comunque non ne ha nominati) e per fugare ogni dubbio a tutela della stessa famiglia e, soprattutto, delle figlie minori, di 8 e 16 anni. Ma Luca, funzionario di banca, trasferitosi per lavoro dal Piemonte a Teramo
e qui con la moglie da circa sette anni, non riesce a capire perché. «Io non c’entro nulla — si sfoga —, facciano tutte le verifiche e mi controllino i telefoni, non ho responsabilità». E poi, rivolto ai genitori preoccupati: «Si chiarirà tutto, vedrete». Ora sta cercando di proteggere le figlie, ma è quasi impossibile nascondere loro la verità, con le tv sotto casa e la vicenda che impazza sui social.
Mamma e papà vivevano ancora sotto lo stesso tetto ma si stavano dividendo e avrebbero discusso la separazione consensuale nell’udienza fissata per la prossima settimana. Era stata Simona ad avanzare la richiesta ma poi ci aveva ripensato, aveva provato a riavvicinarsi al marito, un tentativo naufragato. Come i precedenti. Il loro era un rapporto burrascoso, pieno di alti e bassi. «Però nessuna denuncia per maltrattamenti è stata presentata nei confronti del mio assistito, non era una separazione molto diversa dalle altre», precisa la legale del marito, Antonietta Ciarrocchi.
Alle 16 di ieri, l’anatomopatologo Giuseppe Sciarra ha concluso l’autopsia. Dovranno essere ancora eseguite le
La vicenda
● Simona Viceconte, 45 anni, sposata, con due figli, si è impiccata giovedì scorso nel palazzo dove viveva a Teramo con la famiglia
● La sorella di Simona, Maura Viceconte, ex campionessa di atletica leggera, si era uccisa nello stesso modo un anno fa, all’età di 51 anni, a Chiusa San Michele (Torino) analisi tossicologiche per capire se abbia o meno assunto sostanze, ma sul corpo della donna, morta per asfissia dovuta all’impiccagione, non ci sono lividi o ecchimosi. Assenti anche tracce di malattia. Non aveva patologie da combattere, com’era invece stato per la sorella che aveva affrontato e sconfitto un tumore al seno.
Simona ha provato a mettere nero su bianco il suo dolore, lasciando alle figlie — che, prima di compiere il tragico gesto, aveva accompagnato come ogni giorno a scuola — una lettera di addio. Il suo ultimo saluto. Ma forse non la chiave che spieghi perché l’ombra che le attraversava il viso negli ultimi tempi — altrimenti sempre raggiante, come raccontano gli amici — si sia potuta ingigantire fino a renderle la vita un ostacolo insormontabile.