Corriere della Sera

Il risveglio del Gallo è la strada che può rilanciare il Toro di Longo

Belotti e il ritorno al gol. Longo: «Lottare su ogni campo»

- Manlio Gasparotto

TORINO La ricetta è semplice: si lotta su ogni campo. Moreno Longo la recita come un mantra da giorni. Insieme a qualche indicazion­e per cambiare il gioco e il destino del Toro. Il nuovo tecnico non vuole stravolger­e la squadra. Pochi concetti, semplici. Uno di questi tocca Andrea Belotti. Il Toro ha bisogno di lui e Longo lo difende da chi l’ha visto male contro la Samp («Sta bene») prima di spiegare che gli sta chiedendo un lavoro diverso: «A me piace utilizzarl­o più vicino alla porta, voglio che faccia movimenti in funzione del gol. Non per correre meno, ma per correre meglio. Più verso il portiere, meno verso la bandierina».

Il capitano granata è l’uomo che ha ribaltato il Milan all’andata, il 26 settembre. I rossoneri sono tra le sue vittime

Capitano Andrea Belotti, 26 anni, 9 gol in campionato: è il capitano del Toro (Lapresse) preferite, ma lui è a secco da cinque turni e deve sbloccarsi: quando il Gallo cantò l’ultima volta, a Roma, i granata centrarono una vittoria straordina­ria. Da quella notte, a modo suo magica, sono passati 694 minuti senza quel gol che lo porterebbe in doppia cifra per il quinto anno consecutiv­o, come nessuno nella A di oggi e all’altezza di un mito granata di ieri, Paolino Pulici.

A San Siro ha già segnato anche Gleison Bremer, il difensore brasiliano candidato al posto di Izzo davanti a Sirigu. Nella notte di Coppa Italia, il 28 gennaio, firmò due reti. Il Toro stava per stendere il Milan. Questo potrebbe dare a tutti il coraggio che Longo chiede insieme a «un atteggiame­nto da squadra. Perché il Milan — spiega — è cambiato nell’ultimo mese: ha superato i problemi con il lavoro di Pioli e l’arrivo di Ibra, che ha dato forza a tutti. Lui merita un’attenzione speciale, ma dal gruppo. Ci servono equilibrio e fiducia: ognuno di noi deve sapere che il compagno vicino gli darà una mano».

Il Toro arriva da quattro sconfitte, la situazione è delicata. Longo evita di pronunciar­e le parole chiave, ma entra in argomento come faceva una volta, con la decisione del difensore che era: «Già prima dei risultati di Genoa e Lecce ci eravamo accorti di quel che stava succedendo: sono giovane, ma non sono rimbambito. La situazione sottolinea che il Toro deve andare a combattere su ogni campo e in ogni situazione, per portar via un punto e muovere la classifica. O vincere. Sino al Sassuolo siamo tutti dentro e questa presa di coscienza non ci deve togliere autostima o coraggio ma far capire che la bagarre è iniziata e noi dobbiamo solo rispondere presente».

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