Corriere della Sera

Un colpo di genio di Mertens restituisc­e il sorriso a Gattuso

Cagliari sconfitto a domicilio, il Napoli al terzo successo nelle ultime quattro partite

- Monica Scozzafava

Il calcio è un gioco semplice, Gattuso è bravo a non complicarl­o. Meglio far giocar male gli altri e vincere da squadra, che ostinarsi a inseguire il sogno del predominio del campo. Ecco, a Cagliari il Napoli ha dato continuità all’idea di collettivo, ha dato sostanza al pensiero unico dell’utilità, non a quello della bellezza.

Gattuso ha chiesto ai giocatori di mettersi in tuta, quella da operaio. Lo sforzo per la vittoria è ancora massimo, per quanto gli azzurri abbiano superato il Cagliari con un solo gol, una prodezza balistica di Dries Mertens (meno uno dal record di Hamsik) al 20’ del secondo tempo. Ma uscire per la seconda volta consecutiv­a (dopo l’inter in Coppa Italia) con la porta inviolata ha richiesto un sacrificio enorme in fase difensiva. «Abbiamo avuto occasioni a campo aperto per chiudere la gara e non le abbiamo sfruttate, fino al termine abbiamo sofferto», l’analisi di Gattuso è serena, senza enfasi. Ha rivelato che il Napoli gli ha fatto avere incubi notturni, ancora non si fida. «Mi hanno chiesto un giorno di riposo, non se ne parla. Riprendiam­o subito a pedalare». Squadra quadrata, solida. Che inizia ad avere una identità: passaggi semplici, provando sempre a impostare nella propria area, risalendo il campo con lucidità, senza per forza affidarsi alla velocità della gamba che in questo momento non c’è.

Il Cagliari non regge la forza (diventata d’urto) della semplicità, non trova spazi. Le assenze tra gli altri di Rog, Ceppitelli e Nainggolan hanno pesato. La squadra di Maran si affida ai cross su calcio d’angolo e va all’assedio finale con poca convinzion­e. L’allenatore

ne era consapevol­e già prima del fischio di inizio: «Non ci hanno fatto giocare, ma sapevamo che il Napoli fa questo tipo di partita. Alla fine hanno vinto grazie alla giocata di un singolo». Il singolo a cui si riferisce è l’ intramonta­bile Dries Mertens, un piccoletto di 32 anni, furbo e tecnico al quale Gattuso ha affidato le chiavi dell’attacco, nonostante sia in scadenza di contratto, libero di accordarsi con altre squadre. Mertens ha diverse offerte, Rino aspetta che sia il Napoli ad accontenta­rlo. «È un fenomeno — ha detto — ma tocca alla società fare il mercato. Sanno cosa penso di lui».

Tre punti significan­o aver superato il Cagliari in classifica (impensabil­e qualche mese fa quando la squadra di Maran sfiorava il quarto posto) e ritrovare a due punti la zona Europa. Tra otto giorni «l’operaio» Napoli ospiterà il Barcellona al San Paolo. Oltre alla semplicità, bisognerà mettere a frutto la qualità.

Gattuso Abbiamo sofferto fino alla fine. I giocatori mi hanno chiesto un giorno di riposo: non se ne parla, si torna subito a pedalare

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Il tiro a giro di Mertens si infila nella porta del Cagliari accarezzan­do il palo. Il portiere Cragno può soltanto osservare. Con il gol di ieri salgono a 10 le reti dell’attaccante belga contro il Cagliari in serie A
(Ansa) Decima Il tiro a giro di Mertens si infila nella porta del Cagliari accarezzan­do il palo. Il portiere Cragno può soltanto osservare. Con il gol di ieri salgono a 10 le reti dell’attaccante belga contro il Cagliari in serie A
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