La sfida al Pd in Campania: corre Costa
ROMA La mossa che sembra sbloccare lo stallo in Campania arriva verso l’una, con un post di Valeria Ciarambino, consigliera 5 Stelle finora considerata la candidata del Movimento alle Regionali. A sorpresa, la Ciarambino spiega che rinuncia «alle ambizioni personali» e lancia il ministro dell’ambiente Sergio Costa. Nome che rimette tutto in moto, perché da sempre associato a una possibile alleanza con Pd e sinistra. Ma è davvero la svolta? Non è chiaro. Perché poche ore dopo si svolge la direzione regionale del Pd, che riconferma il candidato storico: Vincenzo De Luca. Uomo forte in Campania per i dem, ma considerato irricevibile dal Movimento. Eppure il Pd si lascia una porta aperta, perché contemporaneamente lancia una delegazione, formata dal presidente regionale Leo Annunziata e dai cinque provinciali, che avrà il compito di allargare la discussione agli altri partiti. La questione si svolge su due fronti: da una parte la contrapposizione PD-M5S, dall’altra la guerra interna di territorio, tra Campania e Roma. Perché la base dei 5 Stelle, in una lunga assemblea, aveva sconfessato le pressioni di Roberto Fico e degli altri favorevoli a un’alleanza con il Pd. E perché, per quanto riguarda i dem, appare molto difficile che De Luca si ritiri disciplinatamente, lasciando il campo libero. Ciarambino sarebbe stata convinta dall’alto e sul territorio i mugugni non sono mancati. Ma a dare il via libera a Costa ci sono tutte le anime del Movimento nazionale: da Fico a Di Maio, da D’incà alla Castelli. C’è chi pensa che lanciare Costa sia un modo per non arroccarsi ma anche per costringere il Pd a venire allo scoperto. Altra ipotesi, è che il nome vero condiviso possa venire fuori più tardi, oltre Costa e De Luca.