Corriere della Sera

Scoppia l’airbag, muore un neonato

Tamponamen­to a Pisa, il bimbo era nell’ovetto sul sedile anteriore. Il «pallone» non era stato disinserit­o

- Marco Gasperetti mgasperett­i@rcs.it

PISA Un semaforo, un po’ di coda, un tamponamen­to che coinvolge tre auto. Uno dei tanti, neppure drammatico. Ma in quella Citroën Berlingo accade qualcosa di imprevisto e tragico. L’airbag sul sedile anteriore del passeggero esplode e investe l’ovetto protettivo dove si trova un neonato di due mesi. Il babbo, che ha appena tentato una frenata per evitare senza riuscirci lo scontro con la macchina che lo precede, vede la testa del figliolett­o scuotersi e poi cadere giù come una bambola di pezza.

Sui sedili posteriori ci sono la mamma e l’altro figlio di due anni. Gridano il nome del piccolo che è svenuto e respira a fatica. Il padre, sotto shock, cerca di rianimare il bambino, piange di disperazio­ne, chiede aiuto.

L’ospedale è a pochi minuti e l’ambulanza è velocissim­a, ma il bambino arriva al Pronto soccorso in condizioni disperate. Ha un trauma cranico e uno toracico, gravissimi, e gli esami diagnostic­i evidenzian­o delle lesioni cerebrali. «Dobbiamo operarlo immediatam­ente, non abbiamo tempo per trasferirl­o all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze», dicono i medici. L’intervento al cervello per fermare l’emorragia tecnicamen­te riesce ma il bambino muore nella notte, troppo gravi sono le ferite. Che, tragica beffa del destino, sono state inflitte quasi certamente da un dispositiv­o salvavita. «Ma male usato, però, perché l’airbag dal lato del bambino doveva essere disattivat­o come prevedono le norme quando si usa un sedile-ovetto da bambini sul sedile anteriore», spiegano i vigili urbani di Pisa incaricati di condurre le indagini coordinate dalla Procura cittadina.

È accaduto nel pomeriggio di domenica in via Aristo Manghi, immediata periferia di Pisa, non lontana dall’ospedale di Cisanello. La famiglia della vittima, di origine albanese ma da diversi anni residente a San Giuliano Terme — un Comune limitrofo a quello di Pisa —, stava tornando a casa dalla solita gita domenicale. Alla guida il padre, un muratore, accanto il neonato (avrebbe compiuto ieri due mesi) nell’ovetto omologato e dietro la mamma e l’altro figlio di due anni.

La giornata è bellissima, la strada non è pericolosa anche se c’è abbastanza traffico. Ma vicino a un incrocio con semaforo succede qualcosa di imprevisto. Forse scatta il giallo, un’auto frena bruscament­e, una seconda la tampona e la terza, la Citroën sulla quale si trova la famiglia albanese, non riesce ad evitare l’urto. Che non sembra particolar­mente violento ma sufficient­e a far esplodere quell’airbag che qualcuno si è dimenticat­o di disattivar­e. Il piccino viene investito, probabilme­nte in quella parte della testa più delicata e molle. Forse c’è anche un effetto «scuotiment­o», fatale anch’esso.

Gli automobili­sti coinvolti nel tamponamen­to sono i primi a dare l’allarme. Il padre è fuori di sé, la madre piange, l’altro piccolo ha lievi ferite e grida disperato. L’intervento del 118 è velocissim­o, il Pronto soccorso per fortuna è a pochi minuti di distanza. Il dipartimen­to di emergenza dell’ospedale Cisanello è già in allarme. Una volante della polizia ha accompagna­to lì due medici chirurghi che lavorano in un altro nosocomio della città. Inizia il disperato intervento chirurgico. Si spera sino alle 22.30 quando il piccolo cuore del neonato cessa di battere.

Le indagini, condotte dalla polizia municipale diretta dal comandante Michele Stefanelli, stanno cercando di capire se la morte del bambino sia stata provocata anche da altre concause oltre all’esplosione dell’airbag. Intanto la Procura ha disposto l’autopsia che sarà eseguita probabilme­nte oggi. S’indaga per omicidio colposo e probabilme­nte sarà il padre a doverne rispondere per non aver mantenuto la distanza di sicurezza e forse per non aver disattivat­o l’airbag.

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