Corriere della Sera

«Troppe bugie sulla nostra Aurora Vogliamo sapere perché è morta»

Viterbo, i genitori della 16enne: al pronto soccorso l’hanno tenuta solo 20 minuti

- Di Stefania Moretti (foto Proto)

Adolescent­e Aurora Grazini, morta a 16 anni nella sua casa a Montefiasc­one, in provincia di Viterbo dale di Viterbo, perché aveva una crisi di pianto, non l’avremmo mai fatto. Dicono che non c’era alcun problema fisico: come potevano saperlo? Non le hanno fatto neanche un emocromo. Aurora respirava male, aveva un dolore al cuore ma parlava e camminava normalment­e. In ambulanza me la sono stretta al petto e le ho detto: “Guarda che bel sole, tra un po’ è di nuovo estate. Dai, che andiamo al mare e torni abbronzata e bellissima come l’anno scorso”. Provavo a calmarla».

Che cosa è successo pronto soccorso? al

«Siamo rimasti 20 minuti.

Mi hanno chiesto se fosse successo qualcosa nei giorni precedenti. Aveva avuto tosse, febbre, un’infiammazi­one della pelle. Volevamo farla stare a riposo, è stata a casa 16 giorni per poi tornare a scuola lunedì. Ha preso un brutto voto in diritto, lo ha raccontato lei a un operatore del 118. Ho pensato fosse un po’ in ansia, l’ho detto al dottore e le hanno dato 15 gocce di En, una benzodiaze­pina». Interviene Rachele, la sorella: «Tu però dici che ne hai contate 20. Aurora pesava solo 45 chili».

E poi?

«Siamo tornati a casa — dice il padre —, sono andato a prenderle. La vedevo così debole. Cercavo di sorreggerl­a, avevo paura che cadesse: mi diceva “papà non mi strattonar­e”. Poi non è più riuscita a parlare. Ha respirato male tutta la notte e noi lì con lei, prima io poi la madre, a sistemarle i cuscini, a vegliarla. Non sapevamo che fare, non abbiamo capito. Aurora non si lamentava, non diceva più nulla. Pensavamo che passasse, non che morisse. Aspettava la domenica di Carnevale per mascherars­i, era solo il giorno prima. Come si muore così? Se porti un cane dal veterinari­o lo tengono ore in osservazio­ne: Aurora al pronto soccorso ci è stata 20 minuti. Eravamo nati l’11 giugno, io 40 anni prima di lei. Festeggiav­amo insieme. Ora che posso festeggiar­e?».

d

In ambulanza me la sono stretta al petto e le ho detto: tesoro, guarda che bel sole, tra un po’ torna l’estate Andremo al mare e sarai bellissima

Quando vi siete accorti che Aurora non c’era più?

«La mattina — dice la madre —. Le volevo preparare un tè forte, sperando le facesse bene. Tempo di far bollire l’acqua e tornare da lei. Il suo ultimo respiro è stato lì».

d

A casa ha respirato male tutta la notte, siamo stati sempre con lei. Non abbiamo capito, lei non si lamentava, non pensavamo che potesse morire

E che cosa avete fatto?

«Abbiamo chiamato i soccorsi, i carabinier­i — continua il padre —. Una corsa per far arrivare l’ambulanza e atterrare l’elicottero, un’ora e mezza a cercare di rianimarla. Secondo una dottoressa può aver avuto un’emorragia gastrica. Lo sapremo dall’autopsia».

Com’era Aurora?

«Un vulcano. Non si fermava mai. Andava a scuola, tornava, pranzava e voleva subito uscire di nuovo. Era forte: se un ragazzo si comportava male lo allontanav­a. Figuriamoc­i se poteva abbattersi per una storiella. Amava la sua minicar, ma anche camminare: andava in centro a piedi, sono più di due chilometri. Sempre truccata, ci teneva moltissimo, come tutte le ragazze della sua età. Come possiamo farcene una ragione?».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy