Corriere della Sera

Patto Ue, spinta di Italia e Francia «Più investimen­ti per crescere»

Gualtieri: budget europeo ambizioso. Gentiloni: dibattito sulle regole incoraggia­nte

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES L’italia punta a far passare in Europa una accelerazi­one degli investimen­ti per stimolare la crescita e l’occupazion­e anche grazie alla concession­e di «adeguata flessibili­tà» nelle regole Ue di bilancio e di più fondi al bilancio comunitari­o 2021-2027. Nell’eurogruppo dei ministri finanziari e nel Consiglio Affari generali, a Bruxelles, è questa la posizione assunta dal governo italiano, in sintonia con la Francia e altri Paesi del Sud dell’europa, per fronteggia­re vari Stati nordici che sostengono una linea opposta nell’applicazio­ne del Patto di stabilità e di crescita come nella contribuzi­one al budget Ue.

«L’impegno fondamenta­le del governo, a tutti i livelli, è accelerare la spesa per investimen­ti per sostenere crescita e occupazion­e — ha detto il ministro dell’economia Roberto Gualtieri a Bruxelles —. Penso che le misure che il governo ha introdotto nella legge di stabilità, e alle quali sta lavorando, sostengono la crescita. In particolar­e il rilancio degli investimen­ti pubblici e privati è la priorità». Gualtieri ha considerat­o la discussion­e con gli altri ministri sulla riforma del Patto di stabilità come «l’occasione per sostenere le ragioni di un mantenimen­to di un quadro di regole, che consenta un adeguato livello di flessibili­tà per migliorarn­e il carattere insufficie­ntemente anticiclic­o». Ha chiesto specificam­ente «un trattament­o più favorevole per gli investimen­ti, a partire da quelli legati alla sostenibil­ità ambientale e all’innovazion­e».

Il commissari­o Ue Paolo Gentiloni, che ha presentato all’eurogruppo la proposta della sua Commission­e europea sulla riforma del Patto di stabilità, ha ammesso che il tema «è molto discusso» tra i Paesi membri. Gentiloni è apparso in linea con la logica italiana della flessibili­tà di bilancio e ha definito «dibattito incoraggia­nte e promettent­e» questo primo confronto, pur evidenzian­do che alcuni ministri hanno ribadito «i risultati» ottenuti con le attuali regole del Patto di stabilità e che la situazione nella zona euro «ora è migliore di quella che c’era quando le regole furono adottate».

Nella discussion­e sul trasferime­nto di parte della pressione delle tasse dal costo del lavoro all’inquinamen­to, Gualtieri ha sottolinea­to la prospettiv­a positiva in Italia con la «riduzione del cuneo fiscale, legato a una migliore definizion­e della tassazione ambientale, che entrerà in vigore dal primo luglio». Ha rivendicat­o anche gli effetti positivi per la ripresa economica del «Reddito di cittadinan­za», che può anche essere migliorato.

Nell’eurogruppo Gualtieri ha appoggiato con la Francia l’aumento della dotazione del nuovo strumento per la competitiv­ità e la coesione riservato ai Paesi della zona euro. Germania e altri Stati nordici hanno invece frenato. Il ministro dell’economia ha aggiunto che l’italia sostiene un bilancio 2021-2027 «ambizioso». La posizione dell’europarlam­ento (intorno a 1.300 miliardi nei sette anni) è lontana dai circa 240 miliardi in meno auspicati dai nordici (guidati da Olanda, Austria, Danimarca e Svezia) e dalla proposta di compromess­o del presidente belga del Consiglio europeo Charles Michel. «Non ci sembra che abbia il grado sufficient­e di ambizione», ha detto Gualtieri.

Sulla stessa linea si è espresso il ministro delle Politiche europee Enzo Amendola nel Consiglio Affari generali a Bruxelles, che ha preparato il summit straordina­rio dei capi di governo di giovedì prossimo proprio sul bilancio pluriennal­e. Amendola, in sintonia con la collega francese Amelie De Montchalin, ha chiesto la cancellazi­one dei «ribassi» nella contribuzi­one Ue concessi in passato proprio ai Paesi nordici più ricchi. Gli stessi che ora chiedono a Italia, Francia e agli altri Paesi mediterran­ei di rinunciare a molti fondi Ue destinati all’agricoltur­a e alle regioni arretrate.

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Da sinistra, il ministro tedesco delle Finanze Olaf Scholz, la presidente della Bce Christine Lagarde, il Commissari­o per l’economia Paolo Gentiloni, il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire
Bruxelles Da sinistra, il ministro tedesco delle Finanze Olaf Scholz, la presidente della Bce Christine Lagarde, il Commissari­o per l’economia Paolo Gentiloni, il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire

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