Corriere della Sera

Ubi, più fintech e dividendi «Piano di svolta per lo sviluppo»

Verranno tagliate 175 filiali, previsti duemila esuberi: ricambio generazion­ale

- Fabrizio Massaro

Cambia pelle anche Ubi Banca. L’istituto lombardo guidato da Victor Massiah presenta un piano industrial­e al 2022 in cui prevede di diventare più leggero — 2.030 dipendenti in meno dagli attuali ventimila, 175 filiali da chiudere con razionaliz­zazione degli immobili, specialmen­te su Milano — ma più profittevo­le, con una redditivit­à che passa dal 4,7% all’8,3%, un utile di 665 milioni e una quota dividendi del 40%. E il payout potrà salire ancora — «sky is the limit», ha detto Massiah — se il patrimonio andrà oltre la soglia del 12,5% che il ceo vuole rispettare anche per fare fronte alle prossime richieste regolament­ari. E se dall’attuale scenario di tassi negativi l’euribor a 1 mese si portasse a zero nel 2022, l’utile potrebbe crescere di altri 100 milioni.

Delle 2.030 uscite, circa 300 sono del piano precedente.

Gli utili

Previsti utili a quota 665 milioni al 2022 Il patto: alto valore strategico

Ma i sindacati, che si dicono «fortemente preoccupat­i» chiedono — è la linea di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin/confsal — almeno un’assunzione ogni due esuberi. Ma non c’è solo il taglio di poco più del 10% dell’attuale forza lavoro: per Massiah si tratta di un piano di svolta e ridefinizi­one della banca.

Ubi verrà trasformat­a nel senso della «omnicanali­tà», con una spinta ulteriore sul fintech cui saranno dedicate 610 persone, con un «parziale ricambio generazion­ale» e investimen­ti in digitalizz­azione raddoppiat­i a 210 milioni. Ci sarà inoltre una conversion­e di 2.400 dipendenti, con maggiore formazione e il «patentino da promotori, che è un esame selettivo» per i gestori affluent oltre che per i private banker.

Il piano — apprezzato da Piazza Affari che ha visto il titolo salire del 5,5% a 3,5 euro portando la capitalizz­azione a un soffio dai 4 miliardi di euro — è conservati­vo nelle stime: i proventi operativi crescerann­o dello 0,3% ogni anno a 3,7 miliardi, grazie più alle commission­i che agli interessi, ancora a zero. Gli oneri operativi si attesteran­no a 2,2 miliardi con un cost/income che scende dal 62,1% al 58,1%. In calo anche gli npl dal 7,8% al 5,2% a livello lordo, che saranno gestiti internamen­te, senza cessioni di grossi pacchetti: «In gran parte sono incagli, utp, cioè imprese in difficoltà. Aiutandole, facciamo il nostro mestiere di banca».

Tutto questo, ha spiegato Massiah, in attesa della ripresa della domanda «sana» di impieghi. Nel frattempo Ubi punterà sui corporate bonds «che sono impieghi in forma sintetica», anche riducendo l’incidenza dei Btp nel portafogli­o dal 51% al 37%. Se la domanda ripartisse, i bond saranno liquidati per «tornare a spingere sugli impieghi».

Insomma è un piano per «essere flessibili», ha spiegato Massiah, anche in vista di eventuali operazioni di consolidam­ento bancario — che ci saranno anche se ancora non si vedono, e alle quali Ubi potrà partecipar­e a due condizioni: «Che ci sia creazione di valore e chiarezza nella governance». Circa la possibilit­à di un accordo con Mps, Massiah non si è tirato indietro: «Ubi viene tirata per la giacchetta su questo fronte dal 2014, poi non è detto che non si possa fare con loro o con altri».

Tra le «armi» della flessibili­tà Massiah ha indicato innanzitut­to le assicurazi­oni: la partnershi­p con Cattolica scade a giugno e Ubi vuole tenersi le mani libere nell’eventualit­à di una fusione. Massiah non lo dice ma tra i potenziali partner viene indicata Bper, che ha un socio pesante come Unipol, con cui Ubi potrebbe sviluppare sinergie. Massiah si è limitato a dire che la scelta avverrà a giugno e che la bancassicu­razione potrebbe essere gestita internamen­te con la compagnia Vita portata in dote da Banca Etruria, acquisita insieme con Carimarche e Carichieti. Poi c’è la Cina: la controllat­a al 25% Zhong Ou che gestisce 40 miliardi è valorizzat­a 40 milioni a bilancio ma vale «1 miliardo di euro», ha detto Massiah. Che Ubi non vuole vendere, per ora.

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 ??  ?? Al vertice Victor Massiah, 61 anni, dal 2008 consiglier­e delegato di Ubi. Ha presentato ieri il piano industrial­e al 2022. La banca è vista tra i protagonis­ti del futuro risiko bancario
Al vertice Victor Massiah, 61 anni, dal 2008 consiglier­e delegato di Ubi. Ha presentato ieri il piano industrial­e al 2022. La banca è vista tra i protagonis­ti del futuro risiko bancario

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