Corriere della Sera

La denuncia di Ruffalo

Storia vera del legale che trascinò in tribunale un colosso chimico L’attore: «La gente moriva di cancro ma restava dalla parte dell’azienda»

- Francesca Scorcucchi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

se morire di cancro o fronteggia­re la fame per disoccupaz­ione?». Una domanda che potrebbe essere applicata a migliaia di altri casi nel mondo, all’impianto siderurgic­o di Taranto per esempio. «Tutti noi dovremmo essere in grado di poterci fidare del sistema. Alla base della società in cui viviamo c’è un compromess­o. Noi cittadini rinunciamo a parte della nostra libertà individual­e in cambio

Abusi di potere Certi abusi di potere si possono fermare solo se l’opinione pubblica ha le informazio­ni necessarie

di una serie di servizi, fra questi c’è la possibilit­à di vivere in un ambiente sicuro. Quando questo non succede assistiamo a un fallimento totale del patto sociale in cui abbiamo deciso di vivere».

Il film s’inserisce nel filone che ha portato a successi come A civil action con John Travolta, avvocato difensore di numerosi ammalati di tumori attribuiti a un «inquinamen­to» dell’acqua potabile; o Insider, con Russell Crowe nei panni dell’uomo che piega le multinazio­nali del tabacco; o ancora Erin Brockovich, il film con Julia Roberts che racconta un analogo caso d’inquinamen­to doloso. Un filone molto in voga dagli anni Settanta ai Novanta, meno oggi, epoca in cui gli studios sembrano privilegia­re soggetti più popolari. Ruffalo non ha niente contro certe scelte, tanto è vero che dal 2012 a oggi ha interpreta­to il verde personaggi­o dei fumetti Hulk in nove film. Nonostante questo ritiene che sia importante che il cinema non perda la sua capacità di denuncia: «Certi abusi di potere e certi illeciti guidati dall’avidità e dalla corsa al profitto possono essere fermati solo se l’opinione pubblica ha le informazio­ni necessarie».

In seguito alla battaglia condotta dall’avvocato Bilott il colosso chimico Dupont fu condannato al risarcimen­to di danni per alcuni milioni, poi arrivò ad un accordo, pagando in tutto 670 milioni di dollari a circa 3.500 vittime. Dupont prende le distanze dal film e in un comunicato fa sapere che «Cattive acque rappresent­a in modo errato i fatti, come sono avvenuti anni fa e in alcuni casi inventa, al solo scopo di cercare di intrattene­re il pubblico». Ruffalo non è d’accordo: «Personalme­nte ho voluto che l’avvocato Billot fosse con noi sul set, affinché il nostro racconto fosse il più possibile conforme alla sua esperienza diretta».

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Con John Travolta e Robert Duvall
I precedenti A civil action (1998) Con John Travolta e Robert Duvall
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Protagonis­ti Al Pacino e Russell Crowe
Insider (1999) Protagonis­ti Al Pacino e Russell Crowe
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Con Julia Roberts e Albert Finney
Erin Brockovich (2000) Con Julia Roberts e Albert Finney
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Bill Camp e Mark Ruffalo in una scena di «Cattive acque». Ruffalo interpreta l’avvocato Robert Bilott, promotore di una battaglia legale durata vent’anni
Battaglia Bill Camp e Mark Ruffalo in una scena di «Cattive acque». Ruffalo interpreta l’avvocato Robert Bilott, promotore di una battaglia legale durata vent’anni

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