Corriere della Sera

Il nuovo Nibali debutta in Algarve «Può vincere fino a quarant’anni»

Guercilena: «Chi ha detto che nel 2022 smette?»

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Ha insegnato a uno spilungone svizzero con il talento della fatica, Fabian Cancellara, come sbranare l’orologio («Aveva numeri fisiologic­i stratosfer­ici: per preparare l’olimpiade era capace di pedalare cinque ore dietro motore»). Si è inventato, pescandolo tra i muschi del Nord, un ragazzotto danese, Mads Pedersen, campione del mondo su strada («Più fa freddo, più lui è contento») e un abruzzese capatosta, Giulio Ciccone, stambecco a due ruote («Crescerà e diventerà scalatore da Giro e Tour»).

E oggi che è general manager di un’importante azienda americana (Trek) con prestigios­o sponsor italiano (Segafredo), capace di gestire una squadra di 96 persone con un budget stagionale di 18,5 milioni di euro, Luca Guercilena da Cassinetta in Lugagnano, 46 anni, ex coach diplomato Isef («Quindi destinato al precariato a vita...»), allievo prediletto di Aldo Sassi, si ritrova tra le mani la sfida di una carriera: permettere a un attempato siciliano di gran classe, Vincenzo Nibali, di togliersi a 35 anni gli unici sfizi mancanti (Mondiale, Olimpiade, Liegi), accompagna­ndolo dolcemente

Luca Guercilena, 46 anni, è general manager della Trek Segafredo che ha ingaggiato Nibali verso il sipario.

Archiviate tre stagioni alla corte dell’emiro, il Gattopardo debutta domani con la nuova maglia Trek (gialla flou da allenament­o per farsi notare dalle auto, bianca in gara) alla Volta dell’algarve, cinque tappe per rodare i garretti. Il ritiro di Maiorca e l’altura al Teide sono stati terreno di esperienza reciproca: un campione non puoi mai dire di conoscerlo finché non fissi l’orario della sua sveglia. «Vincenzo ha fatto l’ingresso in azienda a Waterloo, nel Wisconsin, e lì si è subito dimostrato attento, in ascolto, ma con idee chiarissim­e — racconta Guercilena —. Mi ha sorpreso per l’abilità con cui sa dialogare, pur non maneggiand­o benissimo l’inglese. Ma un fuoriclass­e è fuoriclass­e in tutto». Nibali si è portato dietro il medico Magni, l’allenatore Slongo, il massaggiat­ore Pallini e il fratello Antonio («Nessuna imposizion­e:

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Il manager

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