Corriere della Sera

«Stop a Schengen». «Non serve» Scontro Lega-governo sui confini

Il premier rassicura sui provvedime­nti adottati ma Salvini lo attacca: se non è in grado, vada via Gli appelli alla coesione di Pd, M5S e Fratelli d’italia

- Virginia Piccolillo

ROMA E adesso che il virus si sta diffondend­o anche da noi, il governo deve fronteggia­re le accuse del centrodest­ra, per non aver disposto prima la quarantena di chi rientra da zone a rischio. E le richieste di misure più drastiche per bloccare il contagio: dall’allargamen­to dei controlli con gli scanner termici alle stazioni, al blocco navale contro migranti non controllat­i, via via fino alla proposta della Lega di bloccare la libera circolazio­ne alle frontiere. «Chiediamo di valutare la sospension­e temporanea dell’accordo di Schengen per poter mettere in campo controlli sanitari adeguati ai valichi di terra e nelle stazioni», ha detto ieri il presidente leghista del comitato Schengen, Eugenio Zoffili, convocando per lunedì una riunione per discuterne.

Fa muro il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio Ue a Bruxelles: «In questo momento non riteniamo necessario la sospension­e del trattato di Schengen. Ma siamo disponibil­i ad adottare qualsiasi misura per tutelare la salute dei cittadini», dice, parlando di «adeguatezz­a e proporzion­alità come criterio» che guida ogni misura. Cerca di rassicurar­e, Conte: «Eravamo preparati a questa evenienza, trattandos­i di agenti virali facilmente trasmissib­ili. La popolazion­e non deve essere preoccupat­a, avevamo un piano e lo stiamo attuando».

Ma le rassicuraz­ioni erano giunte anche nei giorni scorsi, a fronte dell’allarme lanciato dal virologo Roberto Burioni che aveva chiesto la quarantena obbligator­ia per chi aveva avuto contatti con potenziali infetti. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, però, non aveva cambiato i protocolli sanitari. E così aveva fatto il governator­e della Toscana, Enrico Rossi, a fronte del previsto rientro in Toscana di 2.500 lavoratori cinesi. Il virologo era stato accusato di simpatie «fasciolegh­iste», e i governator­i della Lega che gli davano ragione, di «strumental­izzazione e sciacallag­gio».

Argomenti rinfacciat­i al governo dal centrodest­ra. «Se qualcuno non ha fatto o non farà tutto il suo dovere per proteggere gli italiani ne risponderà. Se Conte non è in grado di difendere l’italia e gli italiani si faccia da parte», minaccia Matteo Salvini. E, allargando il tema all’immigrazio­ne clandestin­a, aggiunge: «Ho il diritto di sapere chi entra e chi esce dal nostro Paese. Ascoltiamo la comunità scientific­a: blindiamo, sigilliamo i nostri confini. Dio non voglia che nell’800% in più di sbarchi ci sia un solo caso di virus».

«Il governo non minimizzi», rincara Forza Italia. «Occorre rafforzare le misure di sicurezza sanitaria e attivare un blocco navale per scongiurar­e nuove possibili vie di diffusione», chiede l’azzurra Anna Maria Bernini. «Noi siamo disponibil­i a dare una mano perché su questi temi la politica non si deve dividere», auspica la leader FDI, Giorgia Meloni.

Italia viva scarica il governator­e Rossi che aveva minimizzat­o l’allarme del virologo, ma invita all’unità. Matteo Renzi dichiara: «Burioni non ha sbagliato un colpo, dando sempre le giuste indicazion­i, anche quando veniva attaccato, ma tutti di fronte alla situazione di emergenza che stiamo vivendo devono sostenere l’azione del governo».

Il Pd, con Andrea Orlando, richiama alla «coesione». E il ministro degli Esteri Cinque Stelle, Luigi Di Maio, concorda: «Sono ore delicate. È facile cavalcare uno slogan. Ma in questi momenti serve unità e compattezz­a».

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Un caso di sospetto contagio da coronaviru­s portato ieri in ambulanza al reparto malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco
A Milano Un caso di sospetto contagio da coronaviru­s portato ieri in ambulanza al reparto malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco

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