Corriere della Sera

Il nuovo «ultimatum» di Renzi Ma si tratta sui punti dell’intesa

Dai cantieri al «sindaco d’italia», Iv sfida il premier su 4 temi: bene parlarne in Aula

- Marco Galluzzo

Ennesimo ultimatum di Matteo Renzi al governo. Sulle sue 4 proposte «se il premier riterrà che si possa trovare un buon compromess­o, noi ci saremo. Se invece riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cosidetti responsabi­li», è la sintesi del leader di Italia viva.

Renzi tuttavia loda Conte perché ha annunciato che farà un passaggio in Parlamento per illustrare il programma dei prossimi anni, «bene così, trasparenz­a», poi elenca i quattro temi che porrà nell’incontro con Conte, il faccia a faccia programmat­o per la prossima settimana: «Sblocco con i commissari dei cantieri fermi; eliminare o modificare il reddito di cittadinan­za; giustizia giusta e cambiare le regole insieme per eleggere il sindaco d’italia», in pratica l’elezione diretta del presidente del Consiglio.

Le reazioni alle parole di Renzi sono molteplici. «Secondo me, Renzi non lo vota neanche la famiglia», commenta il sottosegre­tario agli Esteri pentastell­ato, Manlio Di Stefano. L’incontro tra

Conte e Renzi «potrebbero farlo in cabina elettorale», è il commento ironico di Matteo Salvini. Il segretario leghista però riconosce che su alcuni punti Renzi ha ragione e dunque «tolga la fiducia al governo».

È dura invece la reazione ufficiale dei 5 Stelle, attraverso le parole del capo politico Vito Crimi: «Nel momento in cui Renzi fa queste sparate o si mette di traverso su ogni cosa, un giorno sì e un giorno no, non fa male a me, al governo, a Conte ma al Paese. Questo è ciò di cui bisogna rendersi conto. Se non avessimo avuto quel senso di responsabi­lità di capire che il Paese è in una situazione difficile e che bisogna unire le forze, non avremmo fatto questo governo».

Intanto si apprende che la data in cui il presidente del Consiglio potrebbe svolgere le sue comunicazi­oni alle Camere sull’agenda di governo 2020-2023 sarebbe mercoledì 4 marzo. Ma c’è anche, nel governo, qualcuno che scommette su un compromess­o possibile, come il ministro Federico D’incà: «Ci sono spunti e idee avanzate da Renzi sui quali, secondo me, si può fare un approfondi­mento come su quella dei 100 commissari per i cantieri più importanti d’italia. Sono convinto che dal confronto può nascere sintesi di idee utili per il Paese». Prosegue il ministro pentastell­ato: «Credo sia importante il chiariment­o tra Renzi e Conte. Renzi ha ragione quando dice che affrontere­mo delle difficoltà in economia, ma sono convinto che ripartirem­o con molta più energia per portare avanti i punti del programma che anche Italia viva ha partecipat­o a stilare». Mentre Antonio Tajani bolla come una «fake news» che ci possano essere dei cosiddetti responsabi­li nelle file di Forza Italia, «è una notizia che non esiste».

Quando si mette di traverso su tutto Renzi non fa male a me, al governo, a Conte ma al Paese Vito Crimi

Importante il confronto tra Renzi e Conte Sono convinto possa nascere una sintesi di idee utili per l’italia Federico D’inca

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Senatore Matteo Renzi, 45 anni, ex premier, ex segretario del Pd, è leader di Italia viva (Lapresse)

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