Corriere della Sera

E The Donald attacca gli Oscar «coreani»: ridateci Via col vento

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE G. Sar.

WASHINGTON Nel mezzo del comizio-show di Colorado Springs, Donald Trump ci infila anche il premo Oscar assegnato per la prima volta a un film non in lingua inglese, il sudcoreano Parasite. «Avete visto che cosa hanno combinato quest’anno quelle mezze calzette dell’academy Awards?». Pausa, occhi levati al cielo e poi l’imitazione dell’annuncio solenne: «Il vincitore è... un film della Corea del Sud! Ma che diavolo è? Abbiamo avuto un sacco di problemi con la Corea del Sud per il commercio. E dopo tutto ciò che cosa fanno? Le danno il miglior film dell’anno! Cose mai viste». Trump ha ammesso di non averlo visto: «È così bello? Non lo so. Ma per favore ridateci Via col vento, ridateci Viale del tramonto, quelli sì che erano film fantastici».

La Neon, casa di distribuzi­one di Parasite, la sorpresa dell’anno, vincitore anche a Cannes, ha risposto così: «Comprensib­ile che non gli sia piaciuto. Non sa leggere». Negli Stati Uniti la pellicola è visibile in lingua originale, con i sottotitol­i in inglese.

Trump se l’è presa anche con Brad Pitt. «Non sono mai stato un suo ammiratore, è un saputello». L’attore è stato premiato per l’interpreta­zione di C’era una volta a Hollywood, di Quentin Tarantino. Pitt era stato l’unico a concedersi una battuta politica la sera del 9 febbraio. Ritirando la statuetta aveva salutato il pubblico: «Mi hanno detto che ho 45 secondi per ringraziar­e. Non sono molti, ma sono comunque 45 secondi in più di quelli concessi a John Bolton dal Congresso». Il riferiment­o era all’ultima fase dell’impeachmen­t al Senato, allo scontro tra democratic­i e repubblica­ni per consentire all’ex Consiglier­e per la sicurezza nazionale di testimonia­re pubblicame­nte sul caso Ucraina-biden. Alla fine prevalse la linea dei conservato­ri e Bolton restò a casa.

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