Visite gratis e senza file per gli amici Indagati 141 tra medici e infermieri
Ostia, la Finanza all’ospedale Grassi. Migliaia di pazienti sorpassati: maxi danno erariale
Il trucco era quello di far figurare i pazienti come ricoverati all’ospedale «Giovan Battista Grassi» di Ostia. In realtà stavano tutti a casa, pronti però a recarsi nell’ambulatorio del nosocomio più importante del litorale romano per sottoporsi soprattutto alle analisi del sangue. Gratis, perché il beneficio principale del quale godevano, grazie ai favori fatti da ben 139 infermieri e due medici, era quello di non pagare il ticket. Senza contare le migliaia di persone in attesa di essere chiamate, dopo una regolare prenotazione al Cup regionale, e invece sorpassate dai furbetti.
Un sistema che andava avanti da tempo, come hanno scoperto nei giorni scorsi i finanzieri del 6° Nucleo operativo metropolitano: sono stati loro, su delega del pm Desirè Digeronimo, a congelare la situazione al «Grassi» per il momento solo fra il primo gennaio e il 30 novembre 2017. Adesso che questa prima fase dell’inchiesta è stata conclusa, si attende il rinvio a giudizio degli operatori sanitari accusati di truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Ma già si sta muovendo la Corte dei Conti, che dovrà quantificare il danno erariale per il mancato pagamento di centinaia di ticket. Finora chi indaga ha calcolato solo 15.226 euro di ammanco nelle casse dell’azienda sanitaria Roma 3 e della Regione Lazio, ma la cifra è destinata ad aumentare, visto il volume di prenotazioni ricostruito. Fra le persone indagate ci sono infatti infermieri che hanno violato per oltre 20 volte il sistema informatico dell’ospedale, utilizzando la password personale o anche quella di un collega — magari a sua insaputa, come è emerso in qualche raro caso — per prenotare le analisi in questione (da quelle più semplici a quelle specialistiche, e quindi molto più costose) a nome di parenti e amici — o per loro stessi — per il giorno successivo, facendoli figurare nell’elenco dei degenti, e quindi esentati dal pagamento del ticket.
Il paziente si presentava all’appuntamento in ambulatorio, l’infermiere gli faceva il prelievo e successivamente inviava la provetta in laboratorio, dove i risultati venivano rilasciati in tempi molto brevi proprio perché, sulla carta, figurava come ricoverato. Ma non era così. I militari della Guardia di Finanza parlano di «sistema clientelare», scoperto grazie alla collaborazione della direzione generale dell’ospedale. Finora tuttavia non sono emersi pagamenti di mazzette o quantomeno mance agli infermieri disponibili per questo raggiro, né che le prenotazioni fossero in qualche modo collegate all’attività di centri analisi esterni e compiacenti. E non sono stati presi provvedimenti nei confronti dei 523 pazienti identificati e presi a verbale dai finanzieri: hanno tutti ammesso però di aver fatto ricorso a questo escamotage per essere esentati dal ticket, e risparmiarsi oltre ai soldi anche le
Sistema clientelare La Finanza: sistema clientelare scoperto con la collaborazione dell’ospedale
due ore di fila allo sportello.
Anche molti fra gli indagati, messi con le spalle al muro dagli investigatori, non hanno potuto far altro che confermare gli accessi clandestini dai computer dei dell’ospedale. Ci sono state richieste di analisi urgenti da Medicina uomini a Psichiatria, da Pediatria a Oculistica, da Cardiologia e Ginecologia. Nessuna per gravi patologie in atto.