Corriere della Sera

IN VIAGGIO CON LE FIRME

Le tante facce del Libano Dalla storia millenaria ai nuovi scenari politici

- di Michela Mantovan

Quando nel 1600 Fakhreddin­e Maan II diede vita all’emirato del monte Libano non poteva immaginare che stava per nascere una comunità unica al mondo, dove maroniti, drusi e sciiti, tutte e tre minoranze perseguita­te, potevano vivere e collaborar­e in pace. Un luogo in cui si mescolavan­o aspetti storici, politici, economici e geografici. Quel modello è sopravviss­uto per molto tempo, facendo del Libano la Svizzera del Medio Oriente. Poi 15 anni di guerra civile, che hanno reso il piccolo Paese e la sua bellissima Capitale, Beirut, una delle zone calde del pianeta. Per capire la complessit­à di questi intrecci della storia il Corriere ha organizzat­o un tour di quattro giorni alla scoperta delle antiche terre dei Fenici.

Partenza sabato 16 maggio e arrivo con volo diretto nella Capitale. Poi subito via per le strade della Parigi del Levante, fama che Beirut si è guadagnata nel tempo grazie allo straordina­rio stile di vita dei suoi cittadini. Qui soffia da sempre un vento cosmopolit­a e Beirut tiene insieme i segni lasciati dalle ferite della guerra con una architettu­ra raffinata, vicoli tortuosi e case tradiziona­li con bei giardini profumati di gelsomino. Il giorno dopo si entra nel vivo con la visita al Museo Nazionale, riaperto nella parte sotterrane­a dopo 40 anni grazie anche alle risorse e all’impegno della

Cooperazio­ne italiana. Qui si trova la più importante collezione di sarcofagi al mondo, testimonia­nza di una storia cominciata decine di migliaia di anni fa. Così come in tutta la città, anche nel museo sono ancora visibili i segni della guerra civile: gli architetti che hanno curato la ristruttur­azione hanno pensato bene di lasciare lungo una parete, come altro elemento di memoria, un buco aperto dal quale sparavano i cecchini.

Si continua poi con la visita di Baalbek. Dichiarato nel 1984 Patrimonio dell’umanità dell’unesco, è uno dei siti archeologi­ci più importanti al mondo. Le sue monumental­i rovine sono attribuite all’impero romano ma la storia di questo luogo è ben più antica e abbraccia vicende che si sono susseguite per più di cinquemila anni. Baal, divinità principale dei Fenici, era il dio della tempesta, dei tuoni, della fertilità e dell’agricoltur­a. Nel 334 a.c. Alessandro Magno conquistò Baalbek e così cominciò il processo di ellenizzaz­ione dell’area. Ma da questo luogo magico passò anche Giulio Cesare, che nel 47 a.c. ordinò la costruzion­e di tre templi grandiosi.

Ultima tappa del viaggio la Valle sacra di Qadisha, un luogo spettacola­re, con sosta al monastero di Sant’antonio di Kozhaya, uno dei più antichi della zona. Attualment­e ospita una comunità di monaci maroniti, cui si aggiungono alcuni eremiti che vivono nei dintorni. Nel museo, oltre a reperti storici della vita monastica, si trova una sorprenden­te tipografia seicentesc­a, la prima di tutto il Medio Oriente. Infine visita a Byblos: fondata settemila anni fa, è una delle città più antiche del mondo. Qui si trova, tra le altre cose, il famoso tempio degli obelischi.

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Una veduta di Beirut, con davanti i faraglioni di Raouché
La Capitale Una veduta di Beirut, con davanti i faraglioni di Raouché
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