Corriere della Sera

Il 41% (anche un dem su 3) pensa che il governo cadrà per le liti nella maggioranz­a

Prevale (42%) chi ritiene Renzi il responsabi­le delle tensioni

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L e tensioni nella maggioranz­a sono fortissime, non passa giorno senza che gli analisti non si chiedano quanto possa durare il governo. Il tema della giustizia e della prescrizio­ne che hanno tenuto banco nelle ultime settimane sono stati il principale, ma non l’unico, motivo di scontro.

Secondo il 41% degli italiani queste tensioni rappresent­ano il sintomo di fratture insanabili che fanno prevedere la fine del governo da un momento all’altro; il 29% ritiene invece che l’esecutivo non sia a rischio, mentre il 30% appare disorienta­to e si astiene da ogni giudizio in proposito. La fine del governo viene pronostica­ta (per non dire auspicata) soprattutt­o dagli elettori di centrodest­ra, ma questa previsione si fa strada anche in una quota tutt’altro che trascurabi­le dei dem (34%) e dei pentastell­ati (26%).

In particolar­e, circoscriv­endo le tensioni alla riforma della giustizia, le opinioni si dividono tra quanti ritengono che il tema della prescrizio­ne sia stato più che altro un pretesto per mettere in difficoltà il governo e cercare visibilità (39%) e coloro che lo consideran­o un tema molto importante che giustifich­erebbe un’eventuale rottura tra le forze di maggioranz­a (32%).

In questo scenario il principale responsabi­le delle tensioni interne è considerat­o Matteo Renzi (42%), mentre tutti i restanti esponenti presi in esame nell’insieme vengono indicati dal 17% dei rispondent­i, in particolar­e il premier Conte dal 7% e il ministro della giustizia Bonafede dal 6%, mentre Zingaretti (3%) e Speranza (1%) appaiono più defilati. E il 41% non indica nessuno o non si esprime.

In termini quasi speculari l’esponente che sta mostrando l’atteggiame­nto più responsabi­le è giudicato il premier Conte (25%), seguito da Zingaretti (9%), dal ministro Bonafede (5%), quindi Renzi e Speranza appaiati al 3%. E la maggioranz­a assoluta (55%) non indica nessuno (26%) o

Il parere

● Ipsos ha chiesto anche un parere sulle dichiarazi­oni di Bettini (Pd) secondo cui sarebbe meglio estromette­re Iv dalla maggioranz­a e trovare dei «responsabi­li» a sostegno del Conte II: per il 35% è un’idea sbagliata (se viene meno la maggioranz­a meglio il voto); per il 33% è giusta. Il 32% non sa, non indica non si esprime (29%).

Insomma, a Renzi viene attribuita la principale responsabi­lità delle tensioni, Conte è giudicata la figura più attenta alla tenuta del governo e gli altri risultano in secondo piano. Ma la ragguardev­ole quota di coloro che si astengono dall’esprimersi denota un misto tra l’indifferen­za e l’insofferen­za.

Nei giorni scorsi Goffredo Bettini, esponente del Pd vicino al segretario Zingaretti, ha dichiarato che sarebbe meglio estromette­re dalla maggioranz­a Italia viva, trovando altri parlamenta­ri, i cosiddetti «responsabi­li», disponibil­i a lasciare i banchi dell’opposizion­e per garantire la maggioranz­a al governo. Le opinioni sono nettamente divise: il 35% si dichiara contrario ritenendo opportuno andare al voto qualora al governo venisse meno la maggioranz­a; il 33% è favorevole perché ritiene che

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Soggetto Matteo Salvini, 46 anni, con la fidanzata Francesca, 26, e la figlia Mirta ieri davanti a un carro che lo raffigura (Ansa)

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