Per gli Azzurri incubo senza fine Anche la Scozia fa quel che vuole
ROMA Altro che giorno della redenzione, della fine della serie nera. Con la Scozia è andata come nelle 24 partite precedenti e adesso, con 25 sconfitte sulla schiena, un’altra gara chiusa a zero punti (la seconda nel Torneo, non era mai successo), Irlanda e Inghilterra da affrontare è molto difficile aggrapparsi a qualcosa. Gli scozzesi erano rattrappiti all’inizio, perché perdere a Roma avrebbe scatenato l’inferno a Edimburgo e messo in serio pericolo il futuro del c.t. Gregor Townsend. Ma la tenera Italia stava peggio: doveva vincere, ha dimostrato di non essere pronta né tecnicamente né mentalmente e ha perso 0-17.
Sono stati inghiottiti, gli azzurri, nel buco nero dei turnover (9 solo nel primo tempo), non sono mai riusciti a mantenere la lucidità necessaria per fare male agli avversari, hanno buttato palloni d’oro e dato una chiara sensazione di impotenza.
Contro il bunker scozzese (due sole mete subite nel Torneo, 13 quelle concesse dai nostri) l’italia ha creato un paio di ottime palle-meta nel primo tempo: al 13’ Hayward non ha visto Minozzi libero in fondo a un grande break di
Bellini e al 22’ Polledri, dopo aver scardinato i cardi, ha passato la palla senza guardare servendo un avversario. Quella palla ha spaccato il fragile equilibro: Hogg, capitano e contropiedista principe dei blu, l’ha infatti portata dalla parte opposta del campo con un magnifico slalom di 50 metri.
È bastata quell’azione per spostare sicurezze ed equilibri: alla Scozia passava la paura, l’italia invece sprofondava sempre più nelle sue ansie da prestazione. Nessuno si asteneva dalla lotta (250 placcaggi alla fine) ma gli errori si accatastavano uno sull’altro. Braley era troppo prevedibile, i tre quarti giocavano lontani dalla linea del vantaggio. Per la Scozia, trascinata da Watson,
un inglese di Manchester con bisnonni di Glasgow eletto uomo del match, disinnescare ogni pericolo diventava routine.
Riccioni, uno dei giovani, provava a ribellarsi, ma veniva piallato e usciva in barella (il
Fermato Niccolò Cannone cerca di incunearsi nella difesa della Scozia (Lapresse)
Batosta
Sconfitta numero 25 di fila per l’italia nel Sei Nazioni e seconda gara chiusa senza punti