America e primarie dem: Sanders sbanca in Nevada
Il senatore fa breccia anche tra i dem moderati: «Questa coalizione spazzerà gli Stati Uniti»
WASHINGTON In Nevada Bernie Sanders non ha solo vinto, ha travolto gli avversari con un consenso ampio e trasversale. Il senatore del Vermont è ora il favorito per la vittoria finale nelle primarie democratiche. Nella giornata di ieri sono affluiti lentamente i dati dai circa 250 «caucus», le assemblee dei militanti. Dopo lo spoglio di circa la metà dei distretti, Sanders è nettamente in testa con il 47%, contro il 19% di Joe Biden, il 15% di Pete Buttigieg, il 10% di Elizabeth Warren, il 5% di Tom Steyer e il 4% di Amy Klobuchar. Le percentuali si riferiscono alla quota di delegati locali assegnati. Su questa base si procederà alla distribuzione dei 36 rappresentanti che parteciperanno alla Convention nazionale nel luglio prossimo.
Il primo posto di Sanders era previsto dai sondaggi. Un po’ meno il modo in cui è maturato. Biden, Buttigieg e Klobuchar contavano sull’appoggio degli iscritti ai sindacati, come la Culinary Workers Union, la lega dei circa 60 mila lavoratori impiegati negli alberghi, ristoranti e casinò di Las Vegas.
Nel 2016 si schierarono con Hillary Clinton e Sanders fu battuto. Questa volta il gruppo dirigente dei Culinary Workers aveva diffuso un opuscolo per difendere la copertura sanitaria prevista nei contratti collettivi e bocciare, quindi, la proposta di Sanders che vuole istituire un servizio nazionale uguale per tutti, «all’europea». Ma, stando agli «entrance poll», il 34% degli elettori sindacalizzati ha scelto comunque «Bernie». E così ha fatto il 54% dei latinos, il 24% delle donne bianche laureate. Il leader «democratico socialista» ha fatto breccia anche nel blocco afroamericano, fin qui il fronte più debole della sua costruzione politica: ha raggiunto un interessante 27% dei consensi, contro il 36% di Biden. Sanders svetta tra gli under 45 e perde terreno tra gli over 65. Ma l’aspetto più sorprendente è che, almeno in Nevada, ha intrigato anche i moderati: il 23%, per la precisione, contro il 22% che ha scelto Biden, il 20% di Buttigieg e il 14% di Klobuchar.
«In Nevada abbiamo appena costruito una coalizione multirazziale, multigenerazionale che non ha vinto solo in quello Stato, ma che spazzerà questo Paese», ha detto lo stesso Sanders, parlando sabato sera in un comizio a San Antonio, in Texas. Buttigieg ha provato a scuotere il campo dei centristi: «La rivoluzione ideologica e intransigente di Bernie taglia fuori molti democratici, per non parlare della maggioranza degli americani».
Si è inserito anche Donald Trump, lo spettatore più interessato delle primarie.
Nella notte di sabato ha twittato: «Sembra che “Crazy Bernie” stia andando molto bene nel Grande Stato del Nevada. Biden e il resto appaiono molto deboli e non c’è modo per cui “Mini” Mike (Bloomberg ndr) possa far ripartire la sua campagna dopo il peggior dibattito nella storia. Congratulazioni Bernie e non lasciare che ti portino via la nomination».