Corriere della Sera

Virus al Nord, chiusure e blocchi

Stop a scuole, musei, cinema e pub. No ai turisti in Duomo. E l’austria ferma al Brennero i treni dall’italia

- di Maurizio Giannattas­io

La Lombardia ha deciso di chiudere scuole, musei, palestre, cinema e teatri. Anche i bar dovranno abbassare la saracinesc­a dopo le 18.

MILANO Il Duomo, la Scala e il Piccolo. Milano chiude i suoi luoghi simbolo, indossa il saio e si prepara alla sua prima giornata di clausura. Un coprifuoco a metà, con le scuole chiuse ma i trasporti funzionant­i, con discoteche e pub che dovranno tirare giù la serranda alle 18 e riaprirle solo alle 6, ma con i ristoranti aperti. Obiettivo: ridurre le occasioni di assembrame­nto. Tra queste c’è anche una tradizione tutta milanese, l’happy hour. I bar dovranno seguire l’esempio dei loro colleghi dei pub e chiudere tassativam­ente alle 18.

L’ordinanza regionale parla di sette giorni, ma potrebbero diventare quattordic­i, equivalent­i alle due settimane di incubazion­e del coronaviru­s.

Si cambia regione e città ma la sostanza non cambia. Dopo la Lombardia, tocca al Veneto, al Friuli-venezia Giulia, al Piemonte, alla Liguria, al Trentino-alto Adige. Un pugno di ordinanze molto simili fra loro. Se a Milano chiude la Pinacoteca di Brera, a Venezia salta il Carnevale che attira turisti da tutto il mondo e in tutte e cinque le regioni le scuole di ogni ordine e grado e le università chiudono le aule per sette giorni.

Forze dell’ordine a presidio Così funzionano i blocchi

Insomma, Nord chiuso per coronaviru­s con un coprifuoco a gradazione variabile. Più severo per le zone rosse, quelle dove si sono sviluppati i focolai del contagio e più morbido per le zone gialle dove l’obbiettivo è ridurre la presenza di troppe persone.

Nelle aree «focolaio» del virus, è in vigore il divieto di allontanam­ento e di ingresso: le zone saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dall’esercito con sanzioni penali per i trasgresso­ri. Nei Comuni della provincia di Lodi sono escluse «dalla sospension­e dell’attività lavorativa e di trasporto» le attività commercial­i di «supermerca­ti, ipermercat­i, negozi alimentari e quelle connesse al trasporto» dei prodotti alimentari. Per il resto della regione, Milano in testa, l’ordinanza firmata dal governator­e Attilio Fontana riguarda in primis le scuole.

Scuole e università, sospesi esami e lezioni

Già sabato i rettori delle università lombarde avevano deciso di sospendere lezioni ed esami in tutti gli atenei fino al 29 febbraio. Ieri, è stato il sindaco Beppe Sala ad annunciare la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.

«A questo punto anche a livello prudenzial­e penso che l’attività scolastica vada sospesa a Milano — ha detto il sindaco dopo un vertice in prefettura — Proporrò al presidente della Regione di allargare l’intervento a livello di città metropolit­ana. È un intervento prudenzial­e. Lontano da noi di scatenare alcun tipo di psicosi».

Divieti per palestre e cinema Fontana evoca «Wuhan»

L’ordinanza vieta anche tutte le «manifestaz­ioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico». Il catalogo è vastissimo: si va dai centri sportivi e dalle palestre alle cerimonie religiose di tutti i culti. A partire dalle celebrazio­ni eucaristic­he, ossia la messa. A darne l’annuncio è stato lo stesso arcivescov­o di Milano, Mario Delpini. Lo stop alle messe è partito domenica sera. Sospese le celebrazio­ni anche in Duomo che inoltre verrà chiuso ai turisti sia oggi sia domani. Anche la cultura a Milano e in Lombardia si mette in stand by perché lo stesso divieto che limita le messe riguarda anche i cinema, i teatri e i musei, tutti luoghi di grande affollamen­to. La Scala ha deciso di sospendere «tutte le rappresent­azioni a titolo cautelativ­o in attesa di disposizio­ni». Da ieri sono saltati tutti gli spettacoli a partire dal recital del soprano Aleksandra Kurzak. Stesso destino per la Pinacoteca di Brera chiusa ieri pomeriggio. L’ultimo visitatore è uscito alle 17. Anche il Piccolo ha abbassato il sipario. Così il Franco Parenti. I negozi invece restano aperti. Tranne quelli all’interno dei centri commercial­i che nelle giornate di sabato e domenica dovranno abbassare le serrande. Resteranno aperti solo quelli che vendono generi alimentari. Lo stesso discorso vale per i mercati cittadini. A differenza delle altre regioni del Nord, la Lombardia ha inserito un’ulteriore limitazion­e. Riguarda i bar, i pub e le discoteche che dovranno servire l’ultimo cliente rigorosame­nte entro le 18. Nessuna limitazion­e invece per i ristoranti. A cascata, i rider continuera­nno a svolgere il loro lavoro. Fontana lancia un appello ai lombardi: «Dateci una mano a rispettare questi provvedime­nti, so che vi chiedo un sacrificio ma presto ci troveremo a bere uno spritz insieme». Prima era stato meno ottimista. Se non funziona provvedime­nti come «a Wuhan».

Venezia rinuncia al Carnevale Funerali e matrimoni ristretti

Saltano le manifestaz­ioni legate al Carnevale di Venezia e in tutto il Veneto si fermano scuole ed eventi. Stop anche le manifestaz­ioni sportive, ludiche e religiose e verranno chiuse le discoteche e i locali notturni; salvi, però, a differenza della Lombardia, i bar, che non dovranno chiudere alle 18 come nella vicina regione. Come spiega l’ordinanza emessa dal governator­e, Luca Zaia, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, stop anche a musei, scuole, corsi profession­ali e le gite. Negli ospedali saranno invece contingent­ate le visite, con un visitatore al giorno per ogni paziente, mentre è stato stabilito che tutti i treni, i mezzi pubblici di terra d’acqua e d’aria vengano disinfetta­ti. «Abbiamo firmato l’ordinanza con la quale ven

gono bloccate, Carnevale di Venezia compreso, tutte le manifestaz­ioni pubbliche, private, la chiusura delle scuole e dei musei fino al primo di marzo». Come in Lombardia sono state fermate le messe. Lo ha deciso il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. In sostituzio­ne del precetto festivo e del mercoledì delle Ceneri, i fedeli sono invitati a «un tempo convenient­e alla preghiera e alla meditazion­e, anche aiutandosi con le celebrazio­ni trasmesse tramite radio e television­e». Per i funerali, saranno possibili le sepolture, anche con la benedizion­e della salma alla presenza delle persone più vicine del defunto, ma senza la celebrazio­ne della messa o di altra liturgia. E anche i matrimoni saranno possibili solo con un numero ristretto di invitati. Stessa regola a Milano.

Dalla Liguria al Piemonte stop a gite e gare sportive

Chiudono le scuole, le università, i musei, le bibliotech­e, i cinema e i teatri, ma restano aperti gli uffici pubblici e i negozi. «In Lombardia — ha spiegato il governator­e Alberto Cirio — si è prevista la chiusura di bar e centri commercial­i dalle 18 alle 6 del mattino. Noi abbiamo ritenuto che non fosse il caso. Credo che la riduzione dei contagi ci dia ragione». La partita di calcio Torino-parma è stata rinviata, ma quella di basket fra Reale Mutua e Junior Casale si è giocata regolarmen­te. Il Carnevale di Ivrea interrompe­rà gli appuntamen­ti solo da oggi. Chiusura — e non sospension­e — delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido e università. Vietate le manifestaz­ioni e gli eventi oltre a ogni forma di aggregazio­ne in luogo pubblico o privato. Stop alle gite di istruzione e ai concorsi. Misure che saranno valide fino al primo marzo. «L’idea è fronteggia­re la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini», dice il presidente Stefano Bonaccini. Si stanno valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino. La Liguria ha disposto la chiusura di scuole e musei fino al primo marzo. Il rettore di Genova aveva già sospeso per una settimana ogni attività didattica dell’università. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatsche­r, ha ordinato che in Alto Adige siano chiuse per una settimana le strutture pubbliche e private, dedicate alla prima infanzia (asili nido e microstrut­ture aziendali). Saranno sospese anche le attività didattiche presso l’università «Claudiana» e al conservato­rio «Monteverdi». Anche in Friuli-venezia Giulia è stata disposta fino al 1 marzo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido e università.

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Code al supermerca­to per gli approvvigi­onamenti nella zona del Lodigiano colpita dal coronaviru­s. Scaffali semivuoti in molti esercizi commercial­i
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